Con l'Italia, un aggiornamento era stato raggiunto già in giugno
BERNA - Berna e Parigi hanno raggiunto oggi un nuovo accordo amichevole sulla tassazione del telelavoro transfrontaliero: i frontalieri francesi potranno continuare a lavorare a distanza fino al 40% del loro tempo di impiego pur essendo tassati in Svizzera. L'intesa transitoria del dicembre 2022 viene prolungata fino al 31 dicembre 2025, ha annunciato in serata la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI).
La Confederazione aveva concluso un accordo temporaneo con la Francia durante la pandemia; in seguito era stata elaborata una soluzione permanente sotto forma di modifica della Convenzione sulla doppia imposizione (CDI).
La Svizzera trattiene il 60% dell'imposta prelevata sulle attività di telelavoro e ne trasferisce il 40% alla Francia. Senza questa regolamentazione Parigi avrebbe potuto tassare tutte le attività di telelavoro. Si tratta quindi di una soluzione molto favorevole alla Svizzera.
Come negli ultimi due anni, anche nel 2025 i datori di lavoro non saranno obbligati a certificare la percentuale di telelavoro dei loro dipendenti nell'ambito dello scambio automatico dei dati salariali. Tuttavia resta applicabile l'obbligo di tenere a disposizione delle autorità fiscali un attestato del datore di lavoro che indichi la percentuale del tempo di lavoro o il numero di giorni di impiego a distanza.
Un aggiornamento dell'accordo sulla tassazione del telelavoro era stato raggiunto in giugno anche con l'Italia.