Quattro su dieci arrivano dall'estero. La maggior parte dalla Germania, seguiti dagli italiani.
BERNA - In Svizzera ci sono attualmente 42.602 medici. Troppi oppure pochi? Il numero è cresciuto rispetto agli anni precedenti, tuttavia «c'è ancora carenza di manodopera qualificata», ha annunciato l'associazione professionale FMH presentando i dati del 2024, e chiede pertanto «un aumento dei posti in Svizzera di studio in medicina, nuovi posti di formazione continua e un miglioramento delle condizioni di lavoro».
Più medici, ma non abbastanza - In sostanza la quota dei medici in Svizzera è cresciuta di 1'502 persone, ovvero il 3,7 per cento in più rispetto all'anno precedente. Nonostante il nuovo aumento, la densità di medici nell'assistenza primaria resta ancora troppo bassa, con una media di 0,8 invece di 1 equivalente a tempo pieno ogni 1'000 abitanti, come spesso viene raccomandato in vari studi sull’argomento.
Per assistenza primaria si intendono tutti i medici che esercitano la professione e la cui specializzazione principale è la medicina interna generale, la pediatria e la medicina dell'adolescenza, nonché i medici che lavorano a tempo pieno nel settore della pratica clinica.
Se il numero dei medici tende all’aumento, è invece diminuito il carico di lavoro: se nel 2014 la mole di lavoro di un dottore era in media di 8,9 mezze giornate, attualmente i medici lavorano 8,6 mezze giornate alla settimana.
Fondamentali i medici stranieri - Le statistiche presentate ieri dimostrano inoltre che la dipendenza dal personale medico straniero è rimasta intatta: il 41,3 percento dei medici che lavorano in Svizzera ha completato gli studi di medicina all'estero. Nel 2014 il dato raggiungeva il 31 per cento.
Con questa quota di stranieri, la Svizzera si colloca ben al di sopra della media del 19% nell’area OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che raggruppa 38 Paesi e offre loro la possibilità di discutere, rivedere e migliorare la loro politica economica.
Quasi la metà dei medici stranieri proviene dalla Germania (49,4%), subito dopo ci sono quelli che arrivano dall’Italia, Francia e Austria.