700mila persone vivono in povertà, crescono gli indebitati. Ma, malgrado ciò per l'Ust il tenore di vita elvetico resta «elevato».
BERNA - Una lavastoviglie o una lavatrice che smettono di funzionare all'improvviso, una fattura del dentista piuttosto salata, una spesa fuori budget non trascurabile: nel 2023, quasi una persona su cinque in Svizzera (18,8%) non è riuscita a far fronte a una spesa imprevista di 2'500 franchi o più.
Anche per diversi l'acquisto di mobili nuovi è fuori discussione: l'11,1% vive al momento in un'economia domestica in cui - per motivi di disponibilità economica - i mobili usurati non possono essere sostituiti.
A riportarlo sono i nuovi dati dell'Ufficio federale di statistica (Ust), pubblicati questo lunedì. Cifre, queste, che ribadiscono ancora una volta come anche nella ricca Svizzera siano tantissime le persone che vivono in una situazione di povertà. Cifre alla mano, sono circa 708'000, pari all'8,1% della popolazione.
Le categorie più colpite sono i single, le famiglie monogenitoriali con figli, le persone prive di istruzione post-obbligatoria e le famiglie nelle quali nessuno ha un impiego lavorativo.
Anche tra i lavoratori, però, il fenomeno resta rilevante: 176'000 persone con un impiego rientrano nella definizione di “working poor” (lavoratori poveri, ndr.), corrispondente al 4,4% della forza lavoro.
Nel 2023, la soglia di povertà si attestava a 2'315 franchi svizzeri al mese per una persona sola e a 4'051 franchi per una coppia con due figli. Queste somme devono coprire tutte le spese essenziali, come affitto, alimentazione, igiene e trasporti, mentre premi assicurativi, tasse e alimenti vengono sottratti dal reddito prima del calcolo della soglia.
Oltre alla povertà economica, è diffusa anche una situazione di insicurezza finanziaria: il 10,1% della popolazione fatica a coprire le spese mensili e il 5,5% soffre di deprivazione materiale e sociale, dovendo rinunciare a beni e servizi considerati essenziali, come attività ricreative a pagamento o piccole spese personali.
Nel 2023 è aumentato anche il numero di famiglie con debiti in sospeso: il 6,3% aveva almeno due fatture non pagate, in particolare tasse e premi dell'assicurazione sanitaria, rispetto al 4,8% del 2022.
Parallelamente, è calata la soddisfazione per la propria situazione economica. Nel 2023, solo il 30,3% degli intervistati si è dichiarato molto soddisfatto, contro il 38,2% del 2021. Durante la pandemia, infatti, molte persone avevano ridotto le spese, migliorando temporaneamente la percezione della loro stabilità finanziaria.
Nonostante queste difficoltà, il tenore di vita degli svizzeri resta comunque «elevato», secondo l'Ufficio federale di statistica (Ust), la Svizzera mantiene uno standard di vita nettamente superiore alla media europea. Il reddito disponibile equivalente mediano – corretto per le differenze di costo della vita – colloca la Svizzera tra i paesi più benestanti d’Europa, superata solo da Lussemburgo, Norvegia e Austria.