Il Tribunale federale ha respinto i ricorsi inoltrati dagli autori del tentato assassinio avvenuto nel 2016 a Ginevra
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha respinto i ricorsi di un uomo e una donna entrambi condannati a 16 anni di reclusione, rispettivamente per tentato assassinio e istigazione al tentato assassinio. I due furono gli autori di un efferato delitto: nell'estate del 2016 a Ginevra massacrarono di martellate una donna, che è rimasta viva ma soffre di postumi irreversibili.
I giudici della corte suprema con sede a Losanna hanno stabilito che la sentenza del 18 marzo 2020, pronunciata dalla Camera di appello e di revisione penale della Corte di giustizia ginevrina, non aveva alcun carattere arbitrario e che anche il principio della presunzione d'innocenza era stato rispettato, contrariamente a quanto sostenuto dai ricorrenti.
Il caso, giudicato in prima istanza dal Tribunale penale nel giugno del 2019, ha rivelato fatti particolarmente truci. La donna, sulla sessantina e affetta da paranoia, nutriva un profondo rancore verso la moglie del fratello. Ha quindi chiesto al suo vicino, un uomo di una cinquantina d'anni con cui condivideva le credenze di stregoneria, di intraprendere un'azione violenta contro la cognata.
Il vicino ha acconsentito. È andato nell'appartamento della vittima a Le Lignon, l'ha imbavagliata e legata per poi colpirla con un martello 45 volte, di cui sette in faccia. Creduta morta, la donna è stata infine trovata incosciente da un vicino.