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SVIZZERAIl Consiglio federale invita a votare sì al matrimonio omosessuale

22.06.21 - 09:51
In vista del voto sull'iniziativa Matrimonio per tutti le autorità federali prendono posizione.
Tipress
Fonte Ats
Il Consiglio federale invita a votare sì al matrimonio omosessuale
In vista del voto sull'iniziativa Matrimonio per tutti le autorità federali prendono posizione.
Se il progetto sarà accettato le coppie dello stesso sesso avranno anche la possibilità di adottare.

Matrimonio per tutti

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BERNA - «Le coppie dello stesso sesso devono avere gli stessi diritti delle coppie di sesso diverso». È la convinzione del Consiglio federale che invita i cittadini ad approvare il 26 settembre la modifica del Codice civile che apre il matrimonio anche agli omosessuali.

Una questione privata - «Non c'è alcuna ragione di trattare in modo diverso comunioni domestiche in funzione del fatto che il partner sia dello stesso sesso o no", ha sostenuto la consigliera federale Karin Keller-Sutter in conferenza stampa. Lo Stato non deve giudicare la vita privata e famigliare dei cittadini, né dire come devono organizzarla.

Stessi diritti, stessi doveri - Tutte le coppie devono avere la possibilità di dire sì davanti all'ufficiale di stato civile. Tutti avranno così gli stessi diritti, ma anche gli stessi doveri, ha aggiunto la ministra di giustizia e polizia precisando che «le nuove disposizioni si applicano esclusivamente al matrimonio civile, quello religioso non è toccato dalla riforma».

Attualmente - Oggi, in Svizzera, due lesbiche o due gay non possono unirsi in matrimonio. Hanno unicamente la possibilità di contrarre un'unione domestica registrata. Tale istituzione non è però parificata del tutto al matrimonio.

No alle disparità - Approvando una iniziativa parlamentare e la conseguente modica del Codice civile, il Parlamento intende eliminare questa disparità di trattamento e aprire il matrimonio a tutte le coppie. In questo modo vengono anche eliminate le disparità giuridiche tra coppie etero- ed omosessuali nell'ambito della naturalizzazione agevolata, dell'adozione e della medicina della procreazione.

La questione adozioni - Già oggi le persone che vivono in unione domestica registrata possono adottare il figlio del o della partner. Con la riforma, due coniugi dello stesso sesso potranno adottare insieme un figlio. Il progetto permette inoltre alle lesbiche sposate l'accesso alla donazione di sperma. Rimarranno invece vietate le donazioni di sperma anonime, le donazioni di ovociti e la maternità surrogata.

Conoscere le proprie origini - Rimarranno invece vietate, anche per le coppie etero, le donazioni di sperma anonime e le donazioni di ovociti. La nostra Costituzione garantisce infatti la possibilità a ogni persona di conoscere le sue origini biologiche, ha precisato Keller Sutter.

Niente madri surrogato - Anche la maternità surrogata continuerà ad essere proibita e il progetto attuale non può essere considerato un primo passo in vista della sua introduzione. In ogni caso, chi volesse autorizzarla dovrà passare per una modifica costituzionale che richiederà una votazione con la doppia maggioranza di popolo e cantoni, ha affermato la consigliera federale rispondendo a una domanda di un giornalista della RSI.

Conversione dell'unione domestica - Se il progetto sarà accettato, le unioni domestiche registrate già in vigore potranno essere trasformate in matrimoni, ma non se ne potranno più contrarre di nuove. «Per il matrimonio tra donna e uomo non cambia niente e quindi il presente progetto non implica svantaggi per nessuno", ha dichiarato, in italiano, la consigliera federale».

Chi è contro - I cittadini sono chiamati alle urne sul progetto in quanto è stato lanciato il referendum. Secondo il comitato contrario, anche in futuro il matrimonio deve restare riservato soltanto alle coppie eterosessuali. Viene inoltre criticato il fatto che si vuole introdurre il cosiddetto "matrimonio per tutti" senza modificare la Costituzione. Tale osservazione è legittima, ha detto Keller-Sutter. Governo e Parlamento hanno preso sul serio questa questione e dopo anche aver consultato esperti sono giunti alla conclusione che una modifica della Magna Carta non è necessaria, ha precisato la ministra di giustizia e polizia.

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