Dramma familiare a Montreux: la polizia cantonale privilegia la tesi del «suicidio collettivo».
Secondo quanto riferito dal portavoce, la famiglia «si era avvicinata a teorie cospirazioniste e aveva accumulato una scorta impressionante di cibo durante la pandemia».
LOSANNA - «Si sono gettati dal balcone uno dopo l'altro». A cinque giorni dal dramma di Montreux, il portavoce della polizia vodese Jean-Christophe Sauterel ha fatto il punto della situazione sui risultati dell'inchiesta, precisando che la tesi del suicidio collettivo resta quella privilegiata dal procuratore pubblico incaricato delle indagini. «Era una famiglia che viveva al di fuori dalla società e ha probabilmente creduto che le autorità si volessero immischiare nel loro modo di vita».
Teorie complottiste - La famiglia durante la pandemia si era infatti completamente isolata. «Si era avvicinata alle teorie cospirazioniste e complottiste e aveva accumulato una scorta impressionante di cibo che occupava la maggior parte delle stanze dell'appartamento», continua il portavoce. La madre e la bimba di otto anni non erano nemmeno state registrate all'ufficio controllo abitanti. «La famiglia viveva completamente isolata dalla società, in un'autosufficienza virtuale. Solo la sorella gemella della donna lavorava fuori casa», precisano le autorità vodesi.
L'intervento degli agenti - L'intervento dei due agenti di polizia, che avrebbero loro malgrado provocato l'insano gesto, è stato giustificato dalle condizioni quadro «non adempiute» per la scolarizzazione a domicilio del primogenito. «Hanno suonato il campanello e si sono presentati attorno alle 6.15», precisa Sauterel. «Non avendo ricevuto risposta e non potendo entrare nell'appartamento dopo aver atteso alcuni minuti se ne sono andati».
Suicidio collettivo - Le indagini svolte sul luogo della tragedia escludono l'intervento di terzi. «Le cinque persone sono cadute da oltre venti metri d'altezza, una dopo l'altra, poco prima delle 07.00, in un intervallo di cinque minuti. Prima o durante i fatti nessun testimone ha sentito il minimo rumore o grido provenire dall'appartamento o dal balcone», sottolinea il portavoce. La polizia ha da parte sua scoperto una scaletta sul balcone, ma nessuna prova che potesse far pensare a una lotta.
Il 15enne è in coma - Intanto sono state formalmente identificate le quattro vittime della tragedia. Si tratta, come già comunicato in precedenza, del padre, un 40enne, della madre, una 41enne, della sorella gemella della madre, e della figlia di otto anni della coppia. Tutti di nazionalità francese. L'unico superstite, il primogenito 15enne, è sempre ricoverato in ospedale. «Attualmente è in coma e le sue condizioni sono stabili».