PERÙ / SVIZZERATuristi svizzeri evacuati da Machu Picchu

LIMA - Le proteste che stanno agitando il Perù hanno bloccato, com'è noto, centinaia di turisti e tra di loro ci sono anche alcuni svizzeri. Nelle scorse ore le autorità hanno allestito dei veri e propri «voli umanitari» che hanno permesso il trasferimento dalla regione di Arequipa di 450 persone, sia peruviani che stranieri.

Da noi contattato, il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha ribadito di stare seguendo da vicino la crisi politica e sociale nel Paese andino. «L'Ambasciata svizzera a Lima è a conoscenza del fatto che sette cittadine e cittadini elvetici si trovavano ad Aguas Calientes / Machu Picchu», area turistica tra le più celebri al mondo. «Secondo le informazioni ricevute dalle autorità peruviane, tutti i turisti bloccati a Machu Picchu che desideravano essere evacuati a Cuzco hanno potuto unirsi ai convogli di evacuazione organizzati sabato dalle autorità peruviane». Da Lima sono stati confermati gli interventi messi in campo dalle autorità locali.

«L'Ambasciata» prosegue il Dfae «rimane in contatto con questi cittadini svizzeri e con altri che si trovano attualmente in Perù e che si sono debitamente presentati». Proseguono inoltre i contatti con le autorità locali. La riapertura dell'aeroporto di Arequipa è attesa in queste ore, secondo quanto comunicato dal ministro del Commercio estero e del Turismo.

Dall'inizio dei disordini, la Helpline del Dfae ha ricevuto circa 30 richieste d'informazioni sulla situazione in Perù: la maggior parte di esse da parte di persone intenzionate a recarsi nella nazione sudamericana nel prossimo futuro. «Il Dfae ricorda ai cittadini svizzeri e ai turisti che si trovano in Perù di seguire tutte le istruzioni fornite dalle autorità locali. I consigli di viaggio per il Perù pubblicati su Internet riflettono la valutazione attuale della situazione. Vengono costantemente controllati e adattati se la situazione cambia».