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SVIZZERAAsilo e Statuto S rifiutati, un russo fuggito da Odessa teme per la sua vita

20.08.23 - 08:07
Il 40enne verrà rimpatriato in Russia, dove non vive da 2005, il prima possibile
KEYSTONE/AP/EVGENIY MALOLETKA / STF (EVGENIY MALOLETKA)
Asilo e Statuto S rifiutati, un russo fuggito da Odessa teme per la sua vita
Il 40enne verrà rimpatriato in Russia, dove non vive da 2005, il prima possibile

ZURIGO - Residente a Odessa, ma con passaporto russo. Un 40enne, arrivato in Svizzera con lo scoppio della guerra in Ucraina, si è visto rifiutare prima lo statuto S, poi la domanda di asilo. Oggi si trova in un carcere di Zurigo, in attesa del rimpatrio. Per opporsi alla decisione della Segreteria di Stato della migrazione ha osservato uno sciopero della fame.

Ali Bataew, questo il suo nome, è fuggito da Odessa nel febbraio 2022 con un permesso di soggiorno ucraino. Lì, con sua moglie, aveva aperto un caffè. Quando era molto giovane (si parla del 2005) si era allontanato dalla Russia e, più in particolare, dalla Cecenia. Come racconta al telefono al TagesAnzeiger, non voleva «né affrontare Ramzan Kadyrov, né sottomettersi a lui».

Per anni aveva quindi vissuto tra Svezia e Turchia, facendo il camionista. Nel Paese nordeuropeo si era anche costruito una famiglia con sei figli, ma era poi stato espulso fino al 2024 per aver soggiornato in Siria - alle autorità svizzere ha raccontato che stava svolgendo attività umanitarie e il Tribunale amministrativo federale non ha rilevato che «alcuna informazione su un sospetto terrorismo».

Quando le prime sirene hanno cominciato a risuonare in tutta Odessa, è fuggito verso la Svizzera con l'attuale moglie, affermando di aver scelto il Paese elvetico come destinazione per la sua ricchezza e perché sperava di poter operare come camionista e aiutare l'Ucraina da qui. La sua richiesta di Statuto S rifiutata, aveva fino a ottobre 2022 per lasciare la Svizzera e quando questo non è avvenuto, è stato arrestato.

Dopo dieci mesi - e il rifiuto di una domanda di asilo da parte della Sem e uno sciopero della fame di 57 giorni - Bataew sta ancora aspettando di essere rimpatriato verso la Cecenia. Stando alla Sem: «In linea generale, al momento in Russia non sussistono disordini e violenze. La situazione dei diritti umani permette perciò il rimpatrio di persone la cui richiesta di asilo è stata respinta».

Bataew, tuttavia, teme per la sua vita. È convinto che, una volta in Russia, verrà torturato e ucciso.

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COMMENTI
 

T-210 1 anno fa su tio
Ma non preoccuoatevi, che insorgerà sicuramente una qualche dottoressa, forse politica che con un bel gruppo di cittadini farà lettere e manifestazioni. Gridando allo scandalo xchè tutti nel quartiere lo amano, perché avrebbe voluto lavorare e in un futuro prossimo si sarebbe anche potuto integrare. E se butterà male, appena prima dell'espulsione forzata spunterà un certificato medico per problemi psichici. (storie del Ticino)

Dan1962 1 anno fa su tio
Perfetto

Cula 1 anno fa su tio
Sicurament l’è mia un sant

Andy 82 1 anno fa su tio
Risposta a Cula
appunto....

Capra 1 anno fa su tio
Mah …

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a Capra
esatto, i media non sanno nulla, la fedpol avrà le sue buone ragioni.

Rigel 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
Appunto

italo luigi 1 anno fa su tio
Se è tutto vero è una bella sfortuna, ma in piccola parte evitabile.
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