Stalking, minacce e molestie. La personalità disturbata del 36enne si era già manifestata in più occasioni, stando ad alcuni conoscenti
SION - Il profilo che si va delineando attorno allo sparatore di Sion - l'uomo che ieri ha ucciso due persone e ne ha ferita una terza - va assumendo contorni sempre più nitidi, facendo emergere una personalità problematica e chiaramente disturbata.
Le ore di furia omicida
Il 36enne, come noto, nella mattinata di lunedì ha prima ucciso una donna di 34 anni, freddandola in un parcheggio in Rue Oscar-Bider. Secondo Le Nouvelliste, lo sparatore la tormentava da tempo in quanto attratto da lei e interessato a intrattenere una relazione che, evidentemente, la donna non voleva. Quest'ultima, infatti, lo aveva già denunciato per molestie.
La furia del 36enne non si è placata con il primo omicidio. L'uomo ha raggiunto il negozio di verniciatura dove aveva lavorato, e lì ha sparato ancora. Vittime della follia omicida, questa volta, il suo ex datore di lavoro, rimasto ucciso, e la segretaria, una 49enne che ha riportato ferite ma è sopravvissuta.
Uno «psicopatico»
RS* - queste le iniziali dell'assassino - ha tentato la fuga, ma è stato raggiunto e fermato dalla polizia vallesana nel pomeriggio di ieri.
Il 36enne è già noto alle autorità, essendo stato al centro di uno o più procedimenti giudiziari. I segni di un certo squilibrio mentale erano già stati colti anche dai suoi colleghi di lavoro. Da anni, a quanto pare, è solito minacciare di morte gli internauti nei forum automobilistici, come riferisce un ex collega di lavoro a "20 Minutes". Lo stesso, quando ha saputo l'identità dello sparatore, ha ammesso di essere rimasto scioccato, ma non sorpreso. «Conosco anche diverse donne che ha molestato tramite messaggi o addirittura per posta», ci ha tenuto a precisare, definendo l'ex collega un uomo con «il tipico profilo dello psicopatico».
Affermazione, questa, confermata da un altro conoscente: «È noto il suo modo di comportarsi, ha molestato uno dei miei amici e diverse donne, arrivando a minacciarle di morte».
Dolore per le vittime
Intanto c'è chi piange la morte del 41enne, capo della ditta di verniciatura, descrivendolo con come un uomo «generoso e affettuoso». La sua morte viene definita «una tragedia». «Era amichevole con tutti e gli è sempre piaciuto stare in cantiere. Non c'era persona più gentile di lui».
Movente ancora da definire, ma prevedibile
La polizia cantonale vallesana non ha ancora fornito alcuna informazione sui moventi del presunto omicida. Si presume tuttavia che con le sue vittime, che chiaramente conosceva, avesse avuto degli screzi in passato.
*nome noto alla redazione