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Attivisti pro-Palestina espulsi dall'Università: «Inorriditi da questi metodi» La polizia sgombera l'Università di Basilea occupata dagli attivisti, suscitando critiche per l'uso di forza eccessiva.
BASILEA - È durato pochi minuti questa mattina lo sgombero dell'Università di Basilea occupato dagli attivisti pro-Palestina. Alle 8.00 la polizia cantonale di Basilea Città ha controllato ed espulso dai locali occupati una ventina di manifestanti. Nell'adiacente chiesa di San Pietro sono stati allestiti dei tendoni dove la polizia ha potuto effettuare i controlli d'identità. Durante l'evacuazione la polizia ha più volte informato gli occupanti tramite megafono che se non avessero seguito le istruzioni delle autorità sarebbero state adottate "misure coercitive". Secondo il portavoce della polizia Adrian Plachesi c'è stata una “rissa” nella piazzetta di fronte all'Università.
L'intervento di polizia è stato duramente criticato sui social dagli attivisti: «Siamo sconvolti dal comportamento della direzione universitaria. Invece di assumersi le proprie responsabilità di fronte al genocidio di Gaza e di interrompere i rapporti con le università che hanno contatti diretti con l'esercito israeliano, l'università sfratta gli studenti con una forza esagerata», hanno detto poi i manifestanti.
