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LUCERNAIn confessione: «Padre, ho problemi di soldi» e lo truffano per 300mila franchi

03.12.24 - 06:30
Due uomini condannati al carcere per aver circuito un sacerdote, spillandogli una piccola fortuna nell'arco di 4 anni.
Depositphotos (edmond77)
Fonte Ats
In confessione: «Padre, ho problemi di soldi» e lo truffano per 300mila franchi
Due uomini condannati al carcere per aver circuito un sacerdote, spillandogli una piccola fortuna nell'arco di 4 anni.

LUCERNA - Due uomini sono stati condannati al carcere dalla giustizia lucernese per aver truffato, nel corso di quattro anni, un sacerdote per una somma totale di oltre 300'000 franchi. In confessionale, hanno chiesto prestiti al prete, promettendo falsamente di restituirli.

In una sentenza pubblicata ieri, il Tribunale criminale di Lucerna ha sanzionato un kosovaro 38enne, beneficiario dell'assicurazione invalidità (AI), a un anno e otto mesi da scontare. Un suo connazionale ha invece ricevuto due anni e tre mesi di reclusione, parzialmente sospesi.

I giudici li hanno ritenuti colpevoli di truffa per mestiere e hanno inoltre ordinato la loro espulsione dalla Svizzera per diversi anni. La difesa, che aveva richiesto l'assoluzione, ha già annunciato che presenterà ricorso in appello contro il verdetto.

Con precedenti penali e dipendente dal gioco d'azzardo, il beneficiario dell'AI ha truffato il sacerdote per 150'000 franchi tra il 2014 e il 2018, sotto forma di 100 "prestiti" non rimborsati.

Il balcanico sosteneva di avere debiti che potevano farlo finire in prigione, il che avrebbe portato la sua famiglia sul lastrico e rischiato di farlo espellere dal Paese.

In più, affermava che il denaro gli serviva per visitare un parente malato in Kosovo. Così facendo, ha messo la vittima del raggiro sotto «crescente pressione in modo perfido», ha spiegato la corte.

Il truffatore aveva fatto credere al prete che avrebbe presto restituito quanto dovuto grazie a un nuovo lavoro e a un'eredità. In realtà, non era in grado di farlo né ne aveva l'intenzione.

Dal 2017 in poi, anche l'altro co-imputato, che inizialmente aveva solo accompagnato il connazionale a casa del sacerdote, ha cominciato a imbrogliare l'uomo di chiesa. In questo caso, la scusa per scucire denaro era l'avvio di una presunta attività come intonacatore: in 20 "prestiti", è riuscito a ottenere 165'000 franchi.

Il secondo accusato ha dovuto pure rispondere di complicità in relazione a circa la metà dei soldi sottratti nell'ambito dell'altra truffa.

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