Chi sceglie un originale deve pagare il 40%. La Confederazione vuole così risparmiare 300 milioni annui. I dati dicono che...
BERNA - L'obiettivo della Confederazione è quello di aumentare la quota di mercato di farmaci generici e similari, diminuendo quella degli originali, per un risparmio annuo di 300 milioni di franchi. Il metodo scelto è far pagare agli assicurati il 40% del costo del medicinale originale, contro il 10% del generico.
I numeri - E a distanza di quasi un anno e mezzo dalla sua introduzione, parrebbe funzionare: nel 2024 sono aumentate le persone che optano per un generico, in vari ambiti. Sebbene per l'Ufficio Federale della Sanità non è ancora possibile fornire statistiche precise sul fenomeno, secondo una società di consulenza per l'associazione di settore delle farmacie (Vips) le vendite di farmaci originali in Svizzera sono diminuite nel 2024 del 14%, per una spesa di 86 milioni di franchi, mentre quelle dei farmaci generici sono aumentate del 13%, con un costo di 118 milioni di franchi. Per quanto concerne quelli biologici, si registra un meno 106 milioni per gli originali, un più 50 milioni per i biosimilari.
Dal farmaco per il colesterolo a quello per la sclerosi multipla - Per citare casi concreti, ad esempio, come mostra una analisi dei dati di Swica, il numero di pazienti che sceglie Crestor, un farmaco per il colesterolo, si è quasi dimezzato. Il suo costo annui era di 219 franchi a persona, mentre il generico ne fa spendere 141. Lo stesso si osserva ad esempio per un altro farmaco per il colesterolo, Atozet, e per quello per l'ipertensione Exforge HCT di Novartis. Chi necessita di una cura per la sclerosi multipla e assume MS Gilenya porta a una spesa di 8'896 franchi, contro i 4'555 in caso di scelta di un generico. E se per casi come il Cresto la differenza è minore rispetto a quest'ultimo caso, sul numero alto di pazienti che lo richiedono si sente. Ed altre casse malati vedono un trend simile