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Il Consiglio nazionale boccia la proposta di Lorenzo Quadri
LUGANO - "No" alla richiesta sistematica di un estratto del casellario giudiziale per i cittadini Ue che intendono risiedere o lavorare in Svizzera. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale respingendo (124 voti a 61) una mozione di Lorenzo Quadri (Lega/TI) volta ad inasprire le disposizioni attuali allo scopo di contrastare la criminalità d'importazione.
Per il consigliere nazionale leghista, attualmente i permessi di soggiorno (B) o per frontalieri (G) vengono concessi alla cieca. Nel suo intervento, Quadri ha citato ad esempio il caso di Raffaele Sollecito (ora prosciolto da ogni accusa, n.d.r), che aveva ottenuto un permesso B benché indagato per l'omicidio di una studentessa inglese, Meredith Kercher.
Stando a Quadri, l'Accordo sulla libera circolazione (ALC) pone delle restrizioni tali alla richiesta di informazioni sul passato criminale di una persona che di fatto mettono in pericolo la sicurezza pubblica. Una situazione assurda.
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha ricordato che l'ALC non permette la richiesta sistematica dei precedenti penali o procedure pendenti dei cittadini Ue a meno che non vi siano motivi fondati (ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica, n.d.r).
La presidente della Confederazione ha messo in dubbio inoltre l'utilità di simile richiesta, visto che in fatto di gestione del casellario giudiziale in Europa vige una certa eterogeneità: non tutti i Paesi, infatti, indicano l'avvio di un'inchiesta penale o l'esistenza di un procedimento penale pendente in questo documento. Inoltre, ha precisato la ministra di giustizia e polizia, va tenuto presente che anche nei confronti delle persone cui è pendente un procedimento vale la presunzione di innocenza.
Quadri ha criticato queste considerazioni, sostenendo che non si può abdicare al legittimo desiderio di non essere invasi da pregiudicati stranieri. Solo le persone che hanno qualcosa da nascondere, ha dichiarato, si rifiutano di presentare un simile documento.
