Prendere in prestito oggi e ripagare tra 20 anni. È la proposta avanzata dalla ministra della Difesa per finanziare l'esercito.
BERNA - La capa del DDPS Viola Amherd avrebbe preso in contropiede i suoi colleghi durante la seduta del Consiglio federale di questo mercoledì.
La presidente della Confederazione, avrebbe infatti presentato un piano per l'istituzione di un fondo speciale di 10 miliardi di franchi per finanziare l'armamento dell'esercito.
Una manovra inaspettata che non sarebbe però piaciuta a diversi membri dell'Esecutivo federale, a sostenerlo diversi media d'Oltregottardo.
Riguardo alla proposta di Amherd non è stato rilasciato alcun comunicato ufficiale ma, stando a persone informate dei fatti e appartenenti a diversi dipartimenti, il documento in questione esiste ed è stato discusso in modo confidenziale.
Ma cosa chiedeva esattamente Amherd nel suo piano? Stando ai quotidiani svizzerotedeschi, la consigliera federale avrebbe sostanzialmente proposto di stanziare molti più soldi di quanto previsto in tempi più brevi.
Il fondo in questione sarebbe stato alimentato con un prestito della Tesoreria federale con il termine di restituzione fissato «a partire dal 2045».
L’intento di questo “tesoretto” sarebbe quello di finanziare i sistemi d’arma obsoleti (tra i quali gli assai discussi jet F35 che costeranno alla Svizzera 6 miliardi). Con questo prelievo fuori programma, la spesa militare raggiungerebbe l’1% del prodotto interno lordo entro il 2030, in anticipo di cinque anni rispetto al previsto.
La proposta di Amherd prevedrebbe, infine, che il fondo venga istituito in seguito a una votazione popolare. Non è chiaro come poi i soldi verranno restituiti alla Tesoreria.
Se una parte del Consiglio federale si sarebbe opposta categoricamente alla proposta, c'è anche chi avrebbe assunto una posizione più possibilista, apprezzando le possibilità di un finanziamento di questo tipo nell'ottica di un budget federale non privo di criticità.
Il testo sarebbe stato quindi rimandato al mittente affinché alcuni passaggi vengano resi più chiari e completi.
A inizio anno, lo ricordiamo, tanto Amherd quanto il comandante dell'esercito Thomas Süssli erano finiti nell'occhio del ciclone per un presunto "buco" da 1,2 miliardi di franchi. Entrambi erano stati sentiti dalla Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (Cps -Cs). La stessa capa del DDPS aveva in seguito minimizzato le sopracitate affermazioni.