Sono già mille le firme raccolte dal Comitato referendario contro il progetto Foce che questa mattina ha presentato le ragioni del NO
LUGANO - “No alle passerelle da Maldive, né ai massi ciclopici. Il Parco Ciani con il nuovo progetto di riqualificazione diventerebbe poco vivibile, eliminando l'attuale rotonda alla Foce, le panchine e gli spazi utilizzati spesso dai ragazzi in estate e dalle famiglie per godere di un belvedere ed un po' di relax." Il Comitato referendario contro il progetto Foce ha presentato questa mattina le ragioni del no, con uno slogan "Parco Ciani, giù le mani" e già 1000 firme raccolte in pochi giorni.
Presentato anche il sito internet www.parcociani.ch per rendere accessibili i documenti relativi al progetto ed informare i cittadini delle novità della raccolta. Il portavoce del Comitato, il consigliere comunale Giordano Macchi, questa mattina al Circolo velico insieme agli altri firmatari ha illustrato alla stampa, diverse relazioni per spiegare le ragioni della raccolta firme che si concluderà il prossimo 7 febbraio, al fine di raggiungere almeno le 3000 necessarie, anche se il comitato punta alle 5000 adesioni.
Ma quale sono le ragioni del NO al Progetto Foce.
Il Progetto attuale - L'ingegnere Renato Pamini ha presentato il progetto votato dal Consiglio comunale con 33 voti favorevoli su 60. Il Progetto prevede due interventi, "il primo all'interno del Parco Ciani con l'eliminazione dell'attuale rotonda e delle 12 panchine, che saranno sostituiti da uno spiazzo in calcestre e da una nuova piantagione, sulla quale sarà costruita una passerella sospesa su micropali non protetta. Le nuove panchine saranno solo tre senza la possibilità di sosta, mentre scompariranno le stradine attuali del Ciani, per arrivare alla Foce”. Il secondo intervento riguarda la sponda destra del Cassarate con l'eliminazione di una parte dell'attuale muro e di 27 alberi che saranno sostituiti da una scarpata verso il fiume con arbusti, canneti e una gradonata anti-erosiva con massi ciclopici, che secondo il comitato non permetterà ai cittadini di poter godere dell'acqua. Infine, il ponte sul Cassarate non cambia posizione ma sarà sostituito con un ponte in metallo più lungo di dieci metri, per la creazione della scarpata. Secondo il Comitato, tuttavia, non tutto il progetto è da buttare via. Il Comitato sostiene infatti la riqualificazione prevista sulla sponda sinistra del Cassarate che include il Lido, il ristorante, il Circolo Velico e Canottieri, con percorsi pedonali e ciclabili, piazzali per eventi e gradinate fino in acqua.
Gli aspetti finanziari - Secondo il consigliere comunale e capogruppo del Plr, l'avvocato Roberto Badaracco, i costi previsti dal progetto per alcune voci sono esagerate. In primo luogo, l'accento è stato posto sugli onorari, circa il 20% del costo totale (paro a un milione di franchi). Per l'architetto paesaggista ed ideatore del Porgetto è prevista infatti una somma di 547 mila franchi, mentre altri 351 sono per onorari vari. "Generalmente, gli onorari ammontano al 10% del costo totale di un progetto -spiega a Ticinonline l'avvocato Badaracco. Non capiamo perché in questo caso sono oltre. Senza contare il fatto che ci sarebbero state anche pressioni sui consiglieri comunali affinché votassero il progetto in Consiglio. Infine, altra anomalia è che tutti i consiglieri comunali ingegneri hanno votato a favore." Il progetto dal costo complessivo di 5'936'000 prevede tra l'altro una spesa di 3mio solo per demolizioni, pali e correzione dei corsi d'acqua e acquisto legno. "Non è prevista nessuna costruzione evidente, mentre il nuovo ponte in acciaio costerà 285'000 franchi".
Le ragioni del No - Dopo gli aspetti storici illustrati da Nadir Sutter, secondo cui l'attuale configurazione sarebbe stravolta con l'eliminazione dei muri centenari, e il netto dissenso del progetto da parte del capogruppo della Lega, Armando Giani, a fare un resoconto delle ragioni del No è stato Martino Rossi, capogruppo Ps in CC, il quale ha evidenziato che "il progetto stravolgerebbe la natura attuale di parco urbano del Ciani, che alterna vegetazione pregiata, viali e parco giochi per i cittadini. Con il nuovo progetto non si potrebbe usufruire di vere e proprie aree di sosta, stradine, e gli stessi giovani non potrebbero sedere sul muretto della rotonda. Le scarpate protette dai massi ciclopici non permetterebbero ai cittadini di stare a contatto con l'acqua, e il contatto visivo verso il fiume è limitato, ma soprattutto non si creerebbe nessuna spiaggia libera balneabile nel fazzoletto di sabbia prospiciente l'attuale rotonda, tra l'altro raggiungibile sono con la passerella. Inoltre l'area fruibile del Ciani sarebbe ridotta a 3.000 mq. Insomma, il progetto e la sua spesa eccessiva appaiono uno spreco, inutile rispetto ad altri progetti più importanti e necessari, come il progetto Lungolago che sembra si stato dimenticato ed il progetto Asse verde del Cassarate che si sviluppa sulla sponda sinistra del Cassarate".
Le date per la raccolta firme - Il comitato ha oggi annunciato che le firme già raccolte sono un migliaio e che si punta a raccoglierne almeno 5000 per il 7 febbraio, quando saranno consegnate in Cancelleria comunale. Le firme saranno raccolte ogni mercoledì, (13:00/17:30), giovedì (17:00/20:00) e sabato (09:00/13:00) e date stabilite per quattro settimane in Piazza Dante.
Foto Ticinonline/Manuel Meleleo