Il primo cittadino di Colverde si unisce a quello di Cremenaga nella protesta. Martedì è previsto un incontro alla Regio Insubrica a cui è stata invitata anche Roberta Pantani
PEDRINATE - «Si tratta di una decisione anacronistica». La chiusura notturna dei valichi minori attiva da questa notte non viene accolta con entusiasmo oltre-confine. Dopo il sindaco di Cremenaga, anche il primo cittadino di Colverde ha esposto il suo disappunto. «Trovo incredibile un comportamento del genere», ha commentato a La Provincia di Como.
La decisione è stata presa per «combattere la criminalità transfrontaliera», ma il sindaco di Colverde non è d’accordo: «Non tiene conto di quanto fatto in questi anni per migliorare la sicurezza a ridosso del confine, in primis attraverso l’installazione di un moderno impianto di videosorveglianza».
L’incontro - Martedì 4 aprile è stata organizzata una riunione alla Regio Insubrica. Presso la sede di Mezzana si terrà una seduta del “Tavolo Sicurezza” aperto ai sindaci dei comuni interessati, sia italiani che ticinesi, ai consiglieri regionali delle province interessate, ai granconsiglieri ticinesi del Mendrisiotto e ai direttori dell’Agenzia delle Dogane di Como e Varese e del Canton Ticino. È stata invitata ufficialmente anche Roberta Pantani, prima firmataria della mozione.
Il progetto - Durante la notte la chiusura sarà accompagnata comunque da un monitoraggio attraverso sistemi di videosorveglianza, a garanzia della sicurezza della popolazione residente nei dintorni.
Il progetto, approvato dalle Camere federali nel 2014 sulla scorta della mozione Pantani, consiste in una fase di test della durata di 6 mesi al termine dei quali saranno individuati gli effetti di tale misura sulla lotta alla criminalità transfrontaliera e sui flussi di traffico. A partire dalle 23 sarà quindi effettiva la chiusura notturna del Valico di Ponte Cremenaga, di Novazzano-Marcetto e di Pedrinate.