La catena di ristoranti era pronta all'ondata di clienti, ma nulla ha potuto per evitare le lunghe code.
La corsa all'agognato hamburger ha causato anche qualche malumore. Sia per l'attesa, sia per il servizio. Luca Sergi: «Non siamo perfetti, qualche errore può capitare»
LUGANO - Erano pronti, sapevano che ci sarebbe stata una forte affluenza, ma nemmeno loro si aspettavano di ritrovarsi con così tante persone pronte a mettersi in coda per gustarsi un hamburger. Nel primo giorno post-lockdown, i McDonald's ticinesi sono stati letteralmente presi d’assalto.
Astinenza da McDonald’s - «Sicuramente ci aspettavamo un’affluenza maggiore rispetto al solito, ma non così tanta», conferma il licenziatario della catena nel Sottoceneri Luca Sergi. «È normale che con così tanta gente che arriva nello stesso momento i tempi d’attesa si sono allungati rispetto al solito». Ma - precisa - una volta effettuata l’ordinazione, i tempi di consegna del cibo sono stati i soliti. Solitamente circa la metà della clientela mangia all’interno del ristorante, mentre ieri si sono aggiunte a quelle che già normalmente passano dal McDrive. Creando code che hanno anche bloccato la circolazione stradale.
Meno scelta, più sicurezza - A livello di prodotti e di personale, Sergi assicura che tutto era pronto per accogliere i clienti. Il menù è infatti stato ridotto rispetto a qualche settimana fa, in modo da avere meno dipendenti nelle cucine (fino a un massimo di 11) e garantire le distanze di sicurezza. Non ci sono stati quindi problemi particolari, anche se - ammette Luca Sergi - i clienti hanno dovuto dar prova di grande pazienza: «Alcuni hanno dovuto attendere anche un’ora prima di ordinare».
Vittime del successo - Non tutti i clienti hanno però concluso la loro giornata con il sorriso e la pancia piena. Per almeno uno di loro, oltre al “danno” per l’interminabile attesa, ecco la “beffa”. Nel sacchetto ha infatti trovato un cheeseburger un po’ troppo in là di cottura e un Big Tasty in formato ridotto. «Il formato del Big Tasty è stato cambiato, ma anche il prezzo», spiega il nostro interlocutore. Una novità che sembra essere apprezzata dai clienti, tanto che non si esclude che in futuro il panino possa essere mantenuto nel menù.
«Non siamo perfetti» - Per quanto riguarda il cheeseburger “non conforme”, «sono cose che purtroppo possono capitare». «Non siamo perfetti e qualche errore ci può stare», giustifica Luca Sergi. Quando il prodotto acquistato è sbagliato o non è soddisfacente, l’invito è di farlo presente al ristorante, in modo che venga sostituito. Anche se ieri, evidentemente, sarebbe stato complicato.