Interpellanza di Edoardo Cappelletti (PC) al Municipio: «Cosa fare per rispondere alla crescita del bisogno?»
LUGANO - Ci sono adulti che necessitano di protezione. Spetta al Municipio di riferimento garantire l’offerta di un numero adeguato di curatori professionisti e di curatori privati. Anche a Lugano. Ma i bisogni che aumentano possono portare alla mancanza di personale. In un settore «da preservare», secondo i firmatari dell’interpellanza inoltrata alla Città.
L’assunzione dei mandati viene garantita anzitutto dai curatori comunali, dai curatori privati e dai curatori ufficiali. Nel primo caso si tratta dei curatori del Servizio Accompagnamento Sociale (SAS), che prendono a carico adulti con una situazione particolare occupandosi di problematiche personali e amministrative, allo scopo d’instaurare un rapporto di fiducia con l’interessato e a medio termine d’integrarlo nella società con una certa autonomia. Nel secondo caso, s’intendono persone idonee con tempo e conoscenze a disposizione da destinare alle curatele a titolo non professionale. Nell’ultimo caso, ci si riferisce ai curatori del Cantone che lavorano presso l’UAP (Settore curatele e tutele).
Il periodo attuale ha contribuito a deteriorare ulteriormente le condizioni di vita delle categorie più vulnerabili della popolazione. «Si rende quantomai urgente vigilare affinché il SAS possa disporre, già nel breve-medio periodo, delle risorse necessarie ad assolvere al meglio i suoi compiti», scrivono Edoardo Cappelletti (primo firmatario, PC), Raoul Ghisletta (PS), Carlo Zoppi (PS) e Danilo Baratti (I Verdi). Che all’Esecutivo comunale inoltrano sei domande, con l’obiettivo di capire «quali misure intenda adottare il Municipio per meglio rispondere alla crescita del bisogno».