A comunicarlo è il Consiglio di fondazione, che attacca Paolo Sanvido e la sua «vendetta personale»
«Esigiamo rispetto per il Professore e per i suoi pazienti, che non meritano di essere sballottati come pacchi postali per compiacere le rappresaglie del presidente dell’EOC. Le autorità intervengano».
LUGANO - «Il Consiglio della Fondazione Cardiocentro Ticino (FCCT) e il Consiglio di amministrazione dell'EOC hanno siglato il contratto per l’integrazione dell’ospedale del cuore nell’EOC». La comunicazione, piena di entusiasmo e celebrazioni, è di poco più di 24 ore fa. Ma gli entusiasmi e lo spirito d’intesa sembra si siano già spenti, come emerge da un comunicato stampa del Consiglio di Fondazione giunto in serata in redazione.
Al centro della vertenza c’è il “trattamento riservato dall’EOC” al Prof. Tiziano Moccetti, direttore e primario di Cardiologia. Proprio il giorno successivo all’attesissima firma, il presidente dell’EOC Paolo Sanvido - si legge nel comunicato stampa - ha «sfrattato» il fondatore del Cardiocentro. E lo ha fatto con una e-mail.
«Una e-mail (un’e-mail!) in cui si concedono tre mesi (tre mesi!) di tempo al fondatore del Cardiocentro per sgomberare l’ufficio e trasferirsi altrove con i suoi migliaia di pazienti. Un vero e proprio sfratto, vergognoso, in piena pandemia Covid-19».
Ma quali erano gli accordi sul futuro del Prof. Moccetti? «Il Consiglio della Fondazione Cardiocentro, pur avendo ricevuto ampie rassicurazione dalla controparte nell’ambito delle trattative per l’integrazione dell’ospedale del cuore nell’EOC, ha sempre voluto rimanere un passo indietro, lasciando campo libero alla futura direzione del Cardiocentro - scrive nella presa di posizione -. Che ha formulato al CdA dell’EOC una proposta che consentisse al padre del Cardiocentro di poter continuare a prendersi cura dei suoi pazienti, pur senza più alcun ruolo dirigenziale o operativo nell’istituto». Una proposta la cui risposta giunta questa mattina è stata davvero inaspettata: «Tre mesi di tempo per sloggiare con uno sfratto inviato via e-mail!».
“Cominciamo proprio male”, verrebbe da dire. Il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro spiega anche di essersi detto disponibile con il CdA dell’EOC a trovare soluzioni alternative, per «assicurare una transizione ragionevole che permettesse al Professor Moccetti di chiudere il suo studio presso il Cardiocentro e accompagnare i suoi pazienti verso questo cambiamento». Ma la risposta è stata l’e-mail del presidente dell’EOC, «neppure inviata in copia per conoscenza al Consiglio di Fondazione». Da qui l’amaro commento: «Del resto, come diceva il Manzoni, “il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”».
A cui segue l’affondo del Consiglio di Fondazione a Paolo Sanvido, «già sfiduciato dal Gran Consiglio», e la protesta contro quella che viene percepita come «una vendetta personale che ha il solo scopo di umiliare una persona». Ma anche la richiesta alle autorità competenti «d’intervenire affinché le azioni sconsiderate di una persona non intacchino l'immagine e il prestigio di un’istituzione come l’Ente ospedaliero cantonale e non mettano in difficoltà migliaia di pazienti cardiopatici ticinesi».