L'EOC ha escluso chi ha cumulato troppe ore di assenza per malattia/infortunio, congedo pagato o non pagato
L'OCST: «È un peccato. I criteri potevano essere più "sensibili". Andava pensato come un riconoscimento per tutti in quanto "grande macchina EOC" in un anno di pandemia».
BELLINZONA - Il bonus in busta paga, per gli “eroi” del 2020, è infine arrivato. Nello stipendio di dicembre i collaboratori dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC) hanno trovato 500 franchi in più grazie alle donazioni di persone, enti, aziende e associazioni. L’annuncio era arrivato il 10 dicembre, rallegrando chi in questi difficili mesi ha dato il massimo nel suo lavoro. Ma quando effettivamente è stato versato lo stipendio, alcuni si sono trovati davanti un'amara sorpresa: niente bonus.
Come mai? In redazione sono giunte alcune segnalazioni: si parla di persone assenti durante l’anno per malattia o in quanto appartenenti alle “categorie a rischio”. Ma è l’EOC, da noi interpellato, a fare chiarezza. «Il premio speciale è stato attribuito ai quei collaboratori che durante la prima ondata pandemica sono stati in grado di fornire un contributo straordinario nel momento di massima necessità», precisa l’Ente.
Chi ne è stato escluso? «La Direzione ha stabilito che fossero esclusi dall’attribuzione del contributo supplementare, oltre ai quadri e figure con livelli salariali analoghi, i collaboratori che dal 1. marzo al 30 aprile hanno cumulato più di 20 giorni di assenza rispettivamente 90 giorni dal 1. marzo al 31 ottobre per malattia/infortunio, congedo pagato o non pagato, sulla base di una verifica nominativa delegata agli istituti di appartenenza». Come pure «i collaboratori che dal 1. marzo al 30 aprile hanno cumulato più di 20 giorni di assenza quali persone a rischio». In cifre, gli “esclusi” dal bonus di 500 franchi per assenza rappresentano circa il 10% della forza lavoro in EOC (a tutti è comunque stato corrisposto lo stipendio integrale).
La Direzione giustifica questa sua scelta con «la volontà di riconoscere l’effettivo contributo che i collaboratori sono stati in grado di fornire “al fronte” durante il momento di massimo sforzo». Ma a qualcuno questa decisione non va giù, considerato poi che si tratta di soldi provenienti in fondo da donazioni. E i sindacati ne sono già stati informati.
«Ci aspettavamo che l’EOC avrebbe, giustamente, introdotto dei “paletti” oggettivi, ma ci sono anche dei “casi di rigore”, chiamiamoli così, che andavano meglio analizzati», commenta Xavier Daniel, vicesegretario cantonale OCST. A livello pratico, si pensa a chi è stato assente per malattia perché ha magari contratto il Covid-19 proprio mentre lavorava “al fronte” in ospedale. O a chi in primavera era considerato “a rischio”, mentre ora i parametri sono cambiati e ha fornito il suo prezioso contributo durante la seconda ondata. «Perché escluderli? - prosegue Daniel -. Se vogliamo vedere l’EOC come una macchina composta da tanti ingranaggi, sarebbe stato forse più opportuno riconoscere a tutti il lavoro svolto e magari dimostrare un po’ più di sensibilità con un riconoscimento per tutti». OCST e VPOD intendono quindi scrivere una lettera formale alla direzione dell’EOC, chiedendo di rivedere la loro posizione.
Gli “esclusi” sembrano quindi non essere molti. Ma lasciano comunque l’amaro in bocca. «Non si sarebbe sollevato nessun polverone se tutti avessero ricevuto il bonus - conclude Daniel -, mentre si è sollevato un polverone assurdo perché non tutti lo hanno ricevuto, anche se sono pochi. È davvero un peccato».