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Giovani e Covid, quei momenti dove i controlli vengono meno

CANTONEGiovani e Covid, quei momenti dove i controlli vengono meno

22.01.21 - 08:44
Nei bus come sardine. O a scuola, nelle pause, vicini e senza mascherine.
lettore tio/20minuti
Giovani e Covid, quei momenti dove i controlli vengono meno
Nei bus come sardine. O a scuola, nelle pause, vicini e senza mascherine.
Da una parte «si fa il possibile e l'impossibile. Dall'altra «il rischio di contagio è chiaro».

LUGANO - L'arrivo in Ticino della variante inglese del Coronavirus ha ravvivato ulteriormente i timori per questa nuova fase di una pandemia che già ha messo a dura prova i nervi della popolazione. Ticinese e non.

Timori che non appartengono solo alle fasce della popolazione maggiormente colpite. Ma anche di quelle più giovani, che risultano essere meno "attaccabili" - almeno sotto il profilo della sintomatologia - da questo virus. D'altra parte, solo domenica veniva data notizia della chiusura di un intero istituto scolastico per la comparsa di un focolaio della variante inglese nel Mendrisiotto. Mercoledì la conferma di ulteriori 25 positivi riconducibili a quel focolaio, 11 dei quali proprio alla forma mutata del virus.

Stipati sui bus e con coetanei poco attenti - Complici ansie e preoccupazioni, vanno moltiplicandosi le segnalazioni di ragazzi che temono per la loro salute e per quella di chi gli sta vicino. I timori sono alimentati da quotidianità che li fanno sentire a rischio. Se da una parte si ricorda l'importanza dei dispositivi di protezione quali l'uso della mascherina e le distanze sociali, dall'altra si ritrovano ogni giorno ammassati sui mezzi pubblici e confrontati con coetanei che, appena possono, si liberano di quella mascherina per una sigaretta o due chiacchiere.

«Facciamo il possibile e l'impossibile» - Un esempio ci è arrivato ad esempio dal Centro Professionale Commerciale di Bellinzona (CPC). Le immagini sono inequivocabili. Tuttavia il direttore Roberto Cogliati invita a una lettura attenta: «È il ritratto di un momento, posso assicurare che non è la regola. Invito a venire a vedere i dispositivi che abbiamo messo in atto per garantire la loro sicurezza. Noi siamo attenti e interveniamo nel limite del possibile. Sul sedime scolastico, anche esterno, la mascherina è obbligatoria, è concessa la possibilità di toglierla giusto il tempo per la sigaretta o bere una bevanda e tenendo le distanze. Affinché queste misure siano rispettate facciamo tutto il possibile e anche l'impossibile.».

 Sulla situazione dei bus, Cogliati preferisce non rispondere: «Mi rimetto alla valutazione di chi ha le competenze per esprimersi su queste situazioni».

«Chiara possibilità di contagio» - A tal proposito è l'infettivologo luganese Christian Garzoni a offrire un veloce commento in merito: «Questo virus la una capacità di diffondersi quando i contatti sono ravvicinati. Sotto il metro e mezzo di distanza, quindi, è potenzialmente trasmissibile. Le distanze andrebbero mantenute e le mascherine tenute. Se le persone non rispettano queste regole vi è una chiara possibilità di diffusione del virus».

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