Assembramenti, mascherine assenti o male indossate: ecco le nuove disposizioni della Polizia cantonale
Il portavoce Pizzolli: «Le infrazioni verranno sanzionate subito, senza fare sensibilizzazione». Torrente (Polcom Lugano): «Interventi puntuali sui mezzi pubblici e nei negozi»
BELLINZONA - La mascherina, o la multa. Da oggi in Ticino nei negozi e sui mezzi pubblici bisognerà scegliere tra l'una e l'altra. Per decisione del Consiglio federale, da febbraio entrano infatti in vigore le sanzioni disciplinari per gli assembramenti oltre cinque persone (50 franchi a testa in spazi pubblici, 100 in privato) e per chi non rispetta l'obbligo di coprire il volto (100 franchi).
Sarà uno stillicidio? Finora la polizia ha avuto le mani legate, e si è «limitata alla sensibilizzazione e al dialogo» ricorda il portavoce della Cantonale Renato Pizzolli. «Anche perché l'unico provvedimento possibile era la denuncia con procedura ordinaria, da trasmettere alla magistratura». Da oggi non più: con l'introduzione delle multe disciplinari, già decisa da Berna durante il primo lockdown, le sanzioni «potrebbero effettivamente aumentare» avverte Pizzolli.
A cambiare infatti sono anche le disposizioni che arrivano dall'alto. Ora a prevalere è la "linea dura". «Se in primavera l'indicazione era di sensibilizzare la popolazione, ora questa fase è terminata» precisa Pizzolli. «Il cambiamento nelle abitudini collettive si è consolidato, quindi in caso di infrazione scatterà subito la multa disciplinare».
Unica eccezione: le mascherine male indossate. «In quel caso l'agente di polizia avrà ancora facoltà di prediligere il dialogo». La Polizia è comunque fiduciosa che «non si assisterà a un aumento spropositato di sanzioni» conclude il portavoce. «A quanto possiamo osservare, le regole vengono già rispettate dalla maggior parte della popolazione».
La strategia verrà condivisa oggi con le Polizie comunali, che potranno intervenire «seguendo le stesse disposizioni dei colleghi della Cantonale» conferma Orio Galli, presidente dell'associazione Polcom Ticino. «Questo per evitare che vengano seguite strategie diverse in una città piuttosto che in un'altra».
Il comandante della Polizia di Lugano Roberto Torrente dal canto suo preannuncia «interventi puntuali in particolare sui mezzi pubblici, nei negozi e nelle stazioni dei bus e dei treni». Qualche problema in più «potrebbe essere rappresentato dagli assembramenti all'aperto». Come alla Pensilina Botta, dove gli assembramenti serali di giovani hanno dato filo da torcere in passato. O come al mercato di Bellinzona: qui gli affollamenti hanno suscitato le ire del sindaco Mario Branda nel weekend.