Il Consiglio di Stato risponde a Berna su ristorazione, insegnamento in presenza, quarantene e manifestazioni.
Consentire eventi con 150 persone viene giudicato prematuro e inopportuno. Chiesti nuovamente più controlli alle frontiere.
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha risposto oggi alla consultazione del Consiglio federale sulla seconda tappa di allentamenti delle misure in atto per contenere la diffusione del coronavirus.
Nella sua presa di posizione, il Governo osserva innanzitutto come in questa fase i messaggi del Consiglio federale appaiano «non lineari e per certi versi disorientanti». «In effetti - fa notare il Governo - vengono proposte misure di allentamento in vari ambiti, creando inevitabilmente aspettative negli operatori economici interessati, ma d’altro canto si rileva che numerosi elementi inducono a ritenere ormai iniziata una terza ondata, e che in questo contesto appare indicato rinunciare a ulteriori alleggerimenti oltre a quanto era già stato prospettato a inizio mese».
In Ticino, viene sottolineato, la crescita dei nuovi contagi è infatti costante da alcune settimane, presumibilmente a causa della diffusione delle nuove varianti. Ritenendo quindi indispensabile procedere con estrema prudenza, il Consiglio di Stato nel merito delle misure di allentamento proposte formula una serie di considerazioni.
Manifestazioni: troppe 150 persone - Per quanto attiene le manifestazioni, si prende atto positivamente della revoca del divieto di principio, sostituito dal limite di 15 partecipanti. È benvenuto anche il limite di 50 spettatori, soprattutto per gli eventi culturali, e il ritorno al limite di 10 persone per le manifestazioni private. Non si ritiene per contro opportuno, e risulta in ogni caso prematuro, consentire eventi con 150 persone anche se all’esterno.
Ok l'insegnamento in presenza - Sul fronte della formazione si ritiene giustificato tornare all’insegnamento in presenza anche a livello terziario, con il limite di capienza dei locali esteso fino al 50% dei posti abituali (senza quindi il limite assoluto di 15 persone).
Ristorazione, un primo passo - La prospettata riapertura delle sole terrazze per quanto riguarda la ristorazione aveva già raccolto un certo scetticismo nell’ultima consultazione, soprattutto per la disparità fra esercizi pubblici che sono dotati di spazi esterni e quelli che ne sono privi. È vero però che questa variante potrebbe costituire un’opportunità per una prima limitata partenza del settore, e risponde anche alla forte aspettativa di ritorno alla normalità da parte della popolazione.
Più controlli alle frontiere - La criticità evidenziata in passato di regolamentazioni differenti dai due lati del confine è per contro momentaneamente risolta perché il passaggio in zona rossa delle zone italiane limitrofe comporta la chiusura di bar e ristoranti. A questo proposito, in termini più generali, il Consiglio di Stato ribadisce la richiesta di rafforzare i controlli alla frontiera, ritenuto che l’inasprimento delle misure in vigore in Italia potrebbe comportare un afflusso ancor più importante di cittadini italiani sul nostro territorio per ragioni di svago e non solo professionali.
Quarantene: nessuna esenzione - Da ultimo, per quanto riguarda gli adeguamenti proposti sulla quarantena (eccezioni per chi si sottopone a test regolari e per le persone vaccinate), si respingono le proposte di esenzione perché prive di evidenze scientifiche.
Il Consiglio di Stato sottolinea infine come la situazione rimanga fragile e occorra monitorare attentamente l’evoluzione epidemiologica per seguire l’impatto che queste eventuali nuove disposizioni avranno nelle prossime settimane. Si invita la popolazione a continuare a seguire le raccomandazioni e le misure di protezione in vigore, utili a contenere la diffusione del virus.