Il Consiglio di Stato, dopo avere consultato l'USTRA, risponde all'interrogazione sul tunnel del San Salvatore
MELIDE - «Il Consiglio di Stato è preoccupato, al pari dell'interrogante», riguardo ai (continui) problemi nella galleria del San Salvatore (Melide-Grancia). È quanto emerge dalla risposta fornita all'interrogazione presentata il 12 marzo da Massimiliano Robbiani. Un atto parlamentare scaturito dall'ennesimo problema di traffico mattutino, sull'A2, causato quel giorno dalla chiusura di una corsia. Il motivo - prontamente chiarito dall'Ufficio federale delle strade (USTRA) - era stata «l'inattesa quanto importante venuta d'acqua da un foro realizzato il giorno precedente». Inattesa perché «nel corso dei lavori conclusi nel 2020 erano già stati realizzati più di 150 fori di drenaggi di questo tipo nelle due canne della galleria, senza che si manifestassero venute d'acqua così elevate».
I problemi stanno a monte
Ma se il granconsigliere leghista solleva dubbi sulle persone a cui è stata affidata "la problematica" della galleria Melide-Grancia, il Governo assicura che «la sua sicurezza è affidata ai migliori esperti del settore a livello svizzero». Ma il lavoro è «particolarmente impegnativo, come talvolta è imponderabile la pianificazione e l'esecuzione dei lavori», a causa della situazione geologica e idrogeologica, sommata allo stato di conservazione della galleria. «Concepita e realizzata negli anni Sessanta - scrive il Consiglio di Stato nella sua premessa -, rappresentò una sfida notevole. Ma alcune scelte progettuali e costruttive, come quella di rinunciare in buona parte all'impermeabilizzazione della volta o a quella di utilizzare grandi quantitÀ di esplosivo per lo scavo, si sono da subito rilevate poco adeguate».
Ancora lavori
Ne consegue che «i problemi della galleria del San Salvatore non possono essere risolti definitivamente a breve». Negli ultimi cinque anni gli interventi messi in atto sono costati oltre 13 milioni di franchi. E vi sono state investite (stima grossolana) oltre 100'000 ore notturne di lavoro. Sì, perché i lavori vengono svolti di notte, per «garantire la sicurezza dell'utenza e la riapertura completa al mattino». Dopo il crollo avvenuto nel 2017, sono stati eseguiti nuovi fori di drenaggio e lunedì 15 febbraio 2021 sono iniziate le opere per il consolidamento statico definitivo della galleria (si protrarranno fino al 2023, con un investimento complessivo di circa 50 milioni di franchi, tutti a carico della Confederazione). «Mentre per una risoluzione definitiva - conclude il Consiglio di Stato - occorrerà attendere la realizzazione del progetto PoLuMe, che prevede di rifare completamente la struttura portante e l'impermeabilizzazione delle canne esistenza in assenza di traffico, grazie alla costruzione di una nuova galleria di appoggio».
Alla sicurezza ci pensano i (nuovi) dispositivi di allarme
Gli automobilisti possono stare tranquilli, comunque. «Oltre ai lavori - assicura il Governo -, continua una sorveglianza accresciuta da parte dei più qualificati esperti del ramo. Dei dispositivi supplementari di sicurezza recentemente installati provocano infine la chiusura immediata del transito in galleria qualora dovessero ancora manifestarsi degli episodi di potenziale pericolo che, seppur poco probabili, non possono del tutto essere esclusi».