Lo chiede una petizione lanciata da un gruppo di commercianti di Lavena Ponte Tresa
La richiesta: «Consentire l'ingresso in territorio italiano a tutti coloro che risiedono oltre il confine svizzero nella fascia territoriale di venti chilometri, senza la necessità di effettuare tamponi».
LAVENA PONTE TRESA - «Aprite le dogane». A chiederlo, per semplificare gli spostamenti tra il Ticino e la fascia di confine italiana, è un gruppo di commercianti di Lavena Ponte Tresa che nelle scorse ore ha lanciato una petizione sul portale change.org.
«Chiediamo un provvedimento incisivo», scrive il gruppo appellandosi alle autorità italiane e sottolineando una «non volontà di risolvere il problema dei Paesi di confine». La richiesta dei commercianti è quella di «consentire l'ingresso in territorio italiano a tutti coloro che risiedono oltre il confine svizzero nella fascia territoriale di venti chilometri, senza la necessità di effettuare tamponi o altro, come già previsto per i lavoratori frontalieri».
La petizione ha già raccolto oltre 1000 adesioni. La deroga in questione, scrivono i postulanti, «è decisiva per la ripresa economica del nostro territorio. Le nostre attività e le nostre famiglie vivono grazie al flusso economico e lavorativo da e per la Svizzera. Abbiamo subito perdite che in alcuni casi vanno oltre il 90% del fatturato».
La richiesta rivolta alle autorità italiane è quindi quella di proporre subito misure che siano allineate a quelle di altri Paesi europei, come ad esempio la Germania e la Francia. «Viviamo il paradosso di essere aperti, sulla carta, ma di non poter lavorare». «Tutta l'Italia è ripartita», ma - concludono - «qui è come essere in zona rossa da novembre perché i nostri clienti non possono raggiungerci».
Una decina di giorni fa, anche il sindaco del piccolo comune di confine, Massimo Mastromarino, aveva espresso tutte le sue perplessità sulla situazione, prima contro l'obbligo di tampone e poi nei confronti del formulario introdotto dalle autorità italiane per tracciare i turisti. «È ora che il governo italiano usi la lente di ingrandimento per le regioni di confine», aveva detto a tio.ch/20minuti.