Il sindaco era stato ospite di Piazza Ticino. E aveva mostrato tutta la sua umanità.
Vi riproponiamo l'intervista realizzata in un momento caldissimo per la Città, tra le proteste per la questione del Molino e quelle per le restrizioni anti Covid.
LUGANO - Avevamo parlato del problema dei molinari. E dei disordini dovuti alle misure di contenimento anti Covid. Era fine marzo. Mancavano poche settimane alle elezioni comunali e sulle rive del Ceresio il clima era infuocato. Marco Borradori, sindaco di Lugano recentemente scomparso in seguito a un arresto cardiaco, era stato ospite di Piazza Ticino, la piazza virtuale di Ticinonline/20Minuti. Clicca qui per vedere l'intervista.
Lo avevamo definito scherzosamente come il sindaco più stressato della Svizzera. E lui col suo solito sorriso era stato al gioco. E aveva affrontato ogni singolo argomento con estrema lucidità. Con determinazione. Con la grinta di chi voleva affrontare concretamente anche le questioni più spinose. Una chiacchierata cordiale e spontanea. In cui a un certo punto emerge anche il lato più ironico di Borradori. Quando fa capire di non essere bravo coi fornelli, di non avere nemmeno una padella in casa e di avere spesso approfittato dei take away durante il lockdown. Marco Borradori era anche questo. Un uomo semplice a cui piaceva sorridere alla vita.