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Il Consiglio di Stato esprime «incredulità» e «sgomento» per la dipartita di Marco Borradori.
E ripercorre i suoi diciotto anni a Palazzo delle Orsoline.
BELLINZONA - «Abbiamo sperato fino all'ultimo sino all’ultimo in un esito positivo». Il Consiglio di Stato - interpretando il sentimento della comunità ticinese - esprime infatti «incredulità» e «sgomento» davanti alla notizia della scomparsa del sindaco di Lugano Marco Borradori.
Il Governo, ricordando la sua elezione del 2 aprile 1995, ha poi ripercorso in qualche riga i diciotto anni trascorsi da Marco Borradori a Palazzo delle Orsoline. «Ha promosso e accompagnato innumerevoli progetti di capitale importanza per lo sviluppo del Ticino: dalle gallerie di base AlpTransit del San Gottardo e del Monte Ceneri alla galleria Vedeggio-Cassarate, dalla complessa vicenda dei rifiuti che si è conclusa con la realizzazione del termovalorizzatore alla creazione dell’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana, dalla creazione del Parco del Piano di Magadino al successo della prima campagna d'incentivi per impianti di riscaldamento a legna e fotovoltaici, lanciata nel 2002».
Il Governo ticinese - «rivolgendo ai congiunti un deferente pensiero di affetto e di cordoglio» - conclude il proprio messaggio di cordoglio citando una frase che proprio Borradori aveva detto nel 2013, quando aveva lasciato per andare a sedersi sulla poltrona di sindaco della sua Lugano. «Questo lungo viaggio mi ha riservato molte sorprese e mi ha aiutato a comporre un ritratto del Ticino nel quale i pregi – la capacità di avere idee innovative, il coraggio di desiderarle, la forza di realizzarle – superano certamente i difetti».
