Dopo la morte del sindaco per arresto cardiaco, più persone rispetto al solito stanno chiedendo un check up.
La conferma arriva da Massimo Manserra, direttore del Cardiocentro: «La gente cerca rassicurazioni. C'è il timore di avere una disfunzione e di non saperlo».
LUGANO - Dopo la morte per arresto cardiaco del sindaco di Lugano Marco Borradori è corsa al check up al cuore. Diversi ticinesi in più rispetto al solito nelle scorse settimane si sono infatti rivolti al Cardiocentro per un controllo. A confermarlo è il direttore Massimo Manserra che, per ora, non fornisce cifre specifiche. «Dall'11 agosto in poi – sottolinea – effettivamente il nostro centralino è stato parecchio sollecitato».
L'ignoto che spaventa – Uomini, donne. Un po' di tutte le età. Soprattutto over 40. Corridori "della domenica", ma non solo. «Ad accomunare queste richieste – riprende Manserra – la necessità di escludere una patologia o una disfunzione sconosciuta. L'ignoto generalmente spaventa parecchio. C'è la paura di "avere qualcosa" e di ignorarlo. Il timore di essere sorpresi da una tragica fatalità. Ed è innegabile che il caso di Borradori, così straordinario ed eclatante, abbia sconvolto parecchie persone».
Coincidenza temporale – Un lutto collettivo. La scomparsa improvvisa di un personaggio noto a tutti. Ed è a quel momento che può subentrare l’insicurezza. Ancora Manserra: «Non abbiamo la matematica certezza che tutte le persone che ci stanno contattando lo stiano facendo in seguito alla morte del sindaco di Lugano. È la coincidenza temporale che ce lo fa dedurre. Dal punto di vista umano è comprensibile che si stia assistendo a un fenomeno per cui la gente è più sensibile sul tema, anche immedesimandosi, e magari vuole rassicurarsi».
L'importanza della prevenzione – Ogni anno in Svizzera circa 8.000 persone sono vittime di arresto cardiaco. Solo circa il 5% sopravvive all'evento. «La prevenzione da sempre è uno dei cavalli di battaglia del Cardiocentro. Ci sono persone che non hanno mai fatto un controllo cardiaco in vita loro. E che ora ci chiedono consulenza. Noi l'abbiamo sempre raccomandato. D'altra parte uno dei nostri compiti è proprio quello di anticipare eventuali problemi».