Manifestazione di piazza del Sindacato del personale dei trasporti contro le misure di risparmio previste da FFS
BELLINZONA - Si preannuncia un autunno caldo - come è stato fin qui quello meteorologico - anche sul fronte dell'occupazione. Megafono, slogan, bandiere del sindacato, fischietti e ricci di castagne: sono i lavoratori delle Ferrovie federali svizzere aderenti al Sindacato del personale dei trasporti che sono scesi in piazza stamattina nelle strade di Bellinzona.
No all'abolizione dell'invalidità professionale - Protestano contro l'abolizione dell'invalidità professionale che i vertici delle ferrovie vogliono includere nelle prossime misure di risparmio. Un taglio che - nell'opinione dei lavoratori - lede in pieno i diritti di alcune categorie di lavoratori e metterebbe in una posizione precaria persone che non hanno quasi nessuna possibilità di trovare un lavoro.
Un diffuso malcontento - Intanto, che c'entrano le castagne? «Una scatola di ricci di castagne, ovvero la versione nostrana del cactus, è stata spedita questa mattina alla Direzione FFS dai ferrovieri e dalle ferroviere ticinesi - spiega dalla piazza Angelo Stroppini, segretario sindacale e a capo dell'ufficio Sev di Bellinzona - e rappresenta un messaggio simbolico che esprime tutto il malcontento dei collaboratori e delle collaboratrici verso le intenzioni delle FFS di voler sopprimere l’invalidità professionale come ennesima misura di risparmio e verso l’uso indiscriminato di lavoratori temporanei nel settore della pulizia delle carrozze. Il personale ticinese delle FFS non ci sta» tuona.
Cos'è l'invalidità professionale - Ma spieghiamo meglio di che si tratta. I collaboratori e le collaboratrici delle FFS sono assicurati presso la Cassa pensioni FFS contro l’invalidità professionale. «L’invalidità professionale si verifica quando un/una dipendente non è più in grado, per motivi di salute, di svolgere l’attività corrente o un’altra attività che ci si può ragionevolmente aspettare da lui/lei e non ha diritto a una rendita completa dall’Assicurazione di invalidità» spiega Vincent Brodard del servizio di protezione giuridica del SEV. Questa invalidità ammonta al 60% del salario assicurato e arriva fino al pensionamento. «Viene corrisposta a partire dai 50 anni di età e con 10 anni di contributi alla Cassa pensioni - aggiunge - e inoltre è prevista una rendita ponte pari al 90% della rendita massima AVS».
L'invalidità professionale è stata pensata «per le persone che svolgono una professione in regime di monopolio e il cui reinserimento nel mondo professionale è molto, molto complicato, se non impossibile» sottolinea. Sopprimerla sarebbe uno sgarbo lesivo dei diritti dei lavoratori perché li priva di una certa sicurezza sociale» rimarca il segretario Stroppini.
La protesta anche dei dipendenti dei servizi di pulizia - Ma fra i manifestanti a essere particolarmente infuriati ci sono anche i dipendenti che lavorano nell’ambito dei servizi di pulizia, sia nelle stazioni, sia sui treni. «Già nel 2021 il SEV aveva condannato duramente la parziale esternalizzazione della pulizia delle stazioni ferroviarie raccogliendo in poco tempo oltre 4000 firme di cui la maggior parte in Ticino - dice Stroppini - e grazie a questa opposizione, i piani delle FFS furono in parte ridimensionati. Oggi - prosegue - invece constatiamo un desolante scenario per quanto riguarda la pulizia delle carrozze dei treni, dove l’uso smisurato di personale temporaneo è davvero imbarazzante e scandaloso».
In Ticino si contano 59 collaboratori attivi nel settore della pulizia delle carrozze «e solo 20 di questi beneficiano di un contratto FFS. Tutti gli altri e alcuni da più anni, sono attivi come personale interinale».
Una precarizzazione del lavoro «che mal si addice ad un’ex regia federale e che oggi viene richiamata dai ferrovieri ticinesi ad un celere cambiamento di rotta. Perché non può essere che ancora una volta si risparmi e si precarizzino le condizioni di lavoro proprio per i lavoratori più deboli e che, come in questo caso, svolgono lavori spesso umili ma utilissimi all’immagine dell’azienda» è la ferma presa di posizione di Stroppini.
Il pacco colmo di ricci di castagne è stato spedito in giornata alla Direzione FFS con una lettera di accompagnamento «che chiede un chiaro cambio di rotta» è il finale perentorio del sindacalista. Nei prossimi giorni sono comunque previsti degli incontri con i vertici delle Ferrovie federali svizzere: l'autunno caldo - si augurano i sindacati - dovrà socialmente raffreddarsi.
Intanto il Partito comunista esprime la propria solidarietà alla protesta: «Anzitutto siamo di fronte a un sempre maggiore e deplorabile precariato per quanto concerne il personale di pulizia dei treni. Condanniamo anche la vergognosa decisione delle FFS - un'azienda che ricordiamo essere dello Stato, e che dovrebbe quindi dare il buon esempio! - di sopprimere a partire dal nuovo anno l'invalidità professionale. Si tratta di una misura di risparmio che colpisce i lavoratori».