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CANTONESe a soffrire della depressione post-parto è il papà

05.12.22 - 06:30
Un padre su dieci in Svizzera soffre di questo disagio psicologico. Ne abbiamo parlato con un'esperta.
Deposit (archivio)
Non sempre tutto è rose e fiori.
Non sempre tutto è rose e fiori.
Se a soffrire della depressione post-parto è il papà
Un padre su dieci in Svizzera soffre di questo disagio psicologico. Ne abbiamo parlato con un'esperta.
Elena Ganzit di Depressione Post Partum Svizzera: «L'arrivo di un figlio è un evento incredibile che però il più delle volte stravolge la vita precedente. Se vi sono difficoltà non esitate a chiedere aiuto».

BELLINZONA - La nascita di un figlio è un evento straordinario. La felicità che si prova è indescrivibile. Ma a questo momento di grande gioia, a volte, può contrapporsi un sentimento diverso. La depressione post-partum. L’altra faccia della medaglia. 

Un male silenzioso che in Svizzera - secondo le stime - colpisce il 15% delle madri. Ma non solo. Perché a volte nelle sabbie mobili sprofondano pure i padri. «Nonostante l’argomento sia poco conosciuto, uno svizzero su dieci soffre di depressione post-partum», sottolinea l’omonima associazione nata nella Svizzera tedesca nel 2006 e che nel 2021 ha raggiunto anche la Svizzera italiana. Calcolando che nel 2021 nel nostro Paese sono nati 89’402 bambini, gli uomini che soffrirebbero di questa problematica sarebbero quasi novemila. Anche se di dati certi non ce ne sono.  «La maggior parte delle madri e dei padri - precisa Depressione Post Partum Svizzera - soffre in silenzio».

Per conoscere meglio questa problematica sommersa abbiamo sentito Elena Ganzit, responsabile per la Svizzera italiana Depressione Post Partum Svizzera. «Al momento non esiste ancora un'indagine a livello nazionale o ticinese per valutare il disagio psicologico tra le neo-mamme e i neo-papà, ci stiamo lavorando. Quando parliamo di numeri, quindi, dobbiamo basarci su delle stime. Ed esse dicono che in Svizzera circa una madre su sei e un padre su dieci vengono trattati per problemi di salute mentale nel peripartum. Sovente però, soprattutto per i padri, i casi non vengono segnalati e quindi conteggiati». 

I numeri reali potrebbero quindi essere più alti?
«Certamente sì. Soprattutto per i padri i punti di contatto sono meno frequenti. E molti professionisti del settore non riconoscono la malattia negli uomini, tanto che spesso viene banalizzata». 

Ma di quali sintomi stiamo parlando?
«I padri prevalentemente soffrono di disturbi psicosomatici come mal di stomaco, mal di testa e dolori articolari. Ma non solo. Perché molte volte subentra anche l'irritabilità e una maggior probabilità di soffrire di aggressività. Spesso sopraggiunge anche l'ansia, soprattutto in relazione alle nuove responsabilità sociali e finanziarie. La sintomatologia è comunque molto differente rispetto a quella delle madri. È quindi faticoso riconoscere i sintomi della depressione. Anche perché l'uomo spesso li nasconde».

E quali sono i fattori scatenanti?
«Diverse volte l'uomo che soffre di depressione post-partum aveva già sofferto in precedenza di depressione. Tra le cause rientra ovviamente anche lo stress legato a preoccupazioni finanziarie date dalla nascita del figlio o una mancanza di supporto da parte dei famigliari. Anche i problemi di coppia antecedenti alla nascita e delle false aspettative sulla vita familiare possono giocare un ruolo. Gli studi hanno rilevato anche una causa fisica. Ovvero il calo di testosterone che può portare all'insorgenza della depressione. Un'altra causa, conclamata da diversi studi anche svizzeri, è invece quella del "contagio depressivo": ovvero quando un padre inizia a soffrire di disturbi psicologici perché il partner ne sta soffrendo a sua volta».

Come fare e dove si può trovare aiuto?
«Per prima cosa bisogna ricordare nuovamente che gli uomini sono meno inclini a cercare aiuto. Ed è per questo che spesso è difficile individuare i casi di disagio. Noi come organizzazione stiamo creando una rete nella Svizzera italiana in modo tale che da un lato le persone colpite possano trovare il giusto supporto, e dall'altro lato che i professionisti siano meglio collegati e formati. Attualmente sono infatti pochissimi quelli specializzati in questo tema e per noi è importantissimo lavorare per cambiare questa situazione. La formazione dei professionisti permetterà infatti a chi soffre - padri compresi - di accedere il più velocemente possibile a un supporto valido».

Concludiamo con un appello...
«Una cosa che ricordiamo sempre sia agli uomini sia alle donne è che dopo la nascita avvengono diversi cambiamenti. Sia emotivi che fisici. L'arrivo di un bambino è un evento incredibile che però in parte stravolge la vita precedente. E se da questo stravolgimento sorgono dei problemi psicologici non c'è nulla di cui vergognarsi. Non significa che si è troppo deboli o troppo poco virili. Significa semplicemente che vi è una necessità d'aiuto e noi siamo qui per questo perché nessuno dovrebbe soffrire da solo, in silenzio».

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COMMENTI
 

Scigu 2 anni fa su tio
E via ad inventarsi nuove “malattie”….

volabas56 2 anni fa su tio
Tutti hanno il diritto di avere dei figli, pero' mi sembra che molti genitori , non ponderano con sufficienza cosa vuol dire assumersi questo ruolo, e al cambiamento che avviene portando con sé delle rinunce.

KeepCalm 2 anni fa su tio
Risposta a volabas56
noi abbiamo rinunciato a tantissime cose ma i nostri 5 figli sono la cosa più bella al mondo e il resto poco importa :-)

gufo 2 anni fa su tio
certo che è ridicolo...una volta facevano 4-5 figli, non c'erano le comodità, specialmente per le donne, parlo di tutti gli elettrodomestici ecc ecc. Dovevano sgobbare il doppio...e adesso sia le donne che gli uomini si lamentano per cosette da poco... vergognoso!!! e i bimbi che crescono viziati fino all'osso del collo!!! purchè siano felici e soprattutto che non rompono le scatole lasciano fare loro tutto quello che vogliono!!!! mah...

BlueShark 2 anni fa su tio
Risposta a gufo
👍👍👍👍

Hardy 2 anni fa su tio
Risposta a gufo
Definire una DEPRESSIONE come "ridicola" e "cosette da poco" a me lascia basito. La pregherei di non scherzare su questo. Non le auguro nulla di tutto ciò, neanche per un giorno. Sono padre di un bambino di 2 anni, il suo arrivo ha portato a grossi cambiamenti nella vita mia e della mia compagna e ci sono stati momenti anche difficili, che però abbiamo superato. Posso dire che, pur non avendo avuto la depressione, l'ho in qualche modo toccata, so cosa vuol dire l'arrivo di un figlio. Conosco persone a cui purtroppo, benché consapevoli e pronte, è andata decisamente peggio. La società è cambiata tantissimo rispetto a quando "facevano 4-5 figli e non c'erano le comodità", e i cambiamenti portano anche nuovi problemi o ingrandiscono problemi che forse in passato erano meno frequenti o meno studiati.

BlueShark 2 anni fa su tio
Risposta a Hardy
Vuol dire che c’erano già problemi prima dell’arrivo del figlio …! Siete uomini o farfalle….

Hardy 2 anni fa su tio
Risposta a BlueShark
"Siete uomini o farfalle".....che cosa vuol dire? Ripeto, smettetela di giocare con queste situazioni e di farla facile su tutto, cercate di andare oltre le apparenze, altrimenti tacete, non serve un'opinione di tutti su tutto. Lei ha figli per caso? Se sì e se la sua vita è tutta rose e fiori sono felicissimo per lei, ma eviti di trattare con superficialità situazioni infelici come quella di un padre o di una madre che soffre di depressione post-parto, sono cose ben peggiori di quello che possano sembrare. Ci sono delle vite in gioco, non si tratta di un raffreddore.

Chris_El_Suizo 2 anni fa su tio
Ma no dai che cosa state dicendo? Non è mica depressione se l`uomo diventa più irritabile o aggressivo dopo il parto della sua compagna quando lei dall`oggi al domani è diventata isterica ed intollerante nei suoi confronti, è perché gli uomini sono tutti dei mostri violenti e vanno messi in catene, vero signore femministe femminazi?!

BlueShark 2 anni fa su tio
Risposta a Chris_El_Suizo
È arrivato il filosofo……! L’immagine del tuo profilo dice tutto.

BlueShark 2 anni fa su tio
Tra un po’ saranno anche i nonni … Che società malata dove andremo a finire …! Quando si faceva 5 o 6 figli tutto bene…adesso si va in crisi per uno …! Il perché è semplice stiamo troppo bene e viziati .

Chris_El_Suizo 2 anni fa su tio
Risposta a BlueShark
Non è perché stiamo troppo bene e siamo viziati, lo eravamo anche negli anni 60 e 70 perché la società in Svizzera era già benestante (forse più che oggi) ma non esisteva praticamente questo fenomeno perché le donne portavano un altro tipo di rispetto verso gli uomini, non si sognavano nemmeno lontanamente di vessarli e mancargli di rispetto perché hanno partorito e si sentono invincibili e superiori, oggigiorno forti delle leggi femministe si sentono nel diritto di fare qualsiasi cosa, incluso minacciare il partner usando i figli come arma, della serie: "o fai come dico io o non ci vedi più e finisci in bancarotta", e cose simili, l`umanità è nata e si è sviluppata con un sistema patriarcale durante millenni, negli ultimi 40anni i progressisti e le femministe hanno sconvolto un equilibrio millenario con conseguenze come la violenza sulle donne, femminicidi, uomini depressi, uomini che si suicidano, ecc.... é un male della nostra società odierna al quale va posto rimedio celermente prima che sia troppo tardi.

KeepCalm 2 anni fa su tio
Risposta a Chris_El_Suizo
tralasciamo un attimo il fatto che tu ce l'hai con le donne...rileggi quanto scritto
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