Un padre su dieci in Svizzera soffre di questo disagio psicologico. Ne abbiamo parlato con un'esperta.
Elena Ganzit di Depressione Post Partum Svizzera: «L'arrivo di un figlio è un evento incredibile che però il più delle volte stravolge la vita precedente. Se vi sono difficoltà non esitate a chiedere aiuto».
BELLINZONA - La nascita di un figlio è un evento straordinario. La felicità che si prova è indescrivibile. Ma a questo momento di grande gioia, a volte, può contrapporsi un sentimento diverso. La depressione post-partum. L’altra faccia della medaglia.
Un male silenzioso che in Svizzera - secondo le stime - colpisce il 15% delle madri. Ma non solo. Perché a volte nelle sabbie mobili sprofondano pure i padri. «Nonostante l’argomento sia poco conosciuto, uno svizzero su dieci soffre di depressione post-partum», sottolinea l’omonima associazione nata nella Svizzera tedesca nel 2006 e che nel 2021 ha raggiunto anche la Svizzera italiana. Calcolando che nel 2021 nel nostro Paese sono nati 89’402 bambini, gli uomini che soffrirebbero di questa problematica sarebbero quasi novemila. Anche se di dati certi non ce ne sono. «La maggior parte delle madri e dei padri - precisa Depressione Post Partum Svizzera - soffre in silenzio».
Per conoscere meglio questa problematica sommersa abbiamo sentito Elena Ganzit, responsabile per la Svizzera italiana Depressione Post Partum Svizzera. «Al momento non esiste ancora un'indagine a livello nazionale o ticinese per valutare il disagio psicologico tra le neo-mamme e i neo-papà, ci stiamo lavorando. Quando parliamo di numeri, quindi, dobbiamo basarci su delle stime. Ed esse dicono che in Svizzera circa una madre su sei e un padre su dieci vengono trattati per problemi di salute mentale nel peripartum. Sovente però, soprattutto per i padri, i casi non vengono segnalati e quindi conteggiati».
I numeri reali potrebbero quindi essere più alti?
«Certamente sì. Soprattutto per i padri i punti di contatto sono meno frequenti. E molti professionisti del settore non riconoscono la malattia negli uomini, tanto che spesso viene banalizzata».
Ma di quali sintomi stiamo parlando?
«I padri prevalentemente soffrono di disturbi psicosomatici come mal di stomaco, mal di testa e dolori articolari. Ma non solo. Perché molte volte subentra anche l'irritabilità e una maggior probabilità di soffrire di aggressività. Spesso sopraggiunge anche l'ansia, soprattutto in relazione alle nuove responsabilità sociali e finanziarie. La sintomatologia è comunque molto differente rispetto a quella delle madri. È quindi faticoso riconoscere i sintomi della depressione. Anche perché l'uomo spesso li nasconde».
E quali sono i fattori scatenanti?
«Diverse volte l'uomo che soffre di depressione post-partum aveva già sofferto in precedenza di depressione. Tra le cause rientra ovviamente anche lo stress legato a preoccupazioni finanziarie date dalla nascita del figlio o una mancanza di supporto da parte dei famigliari. Anche i problemi di coppia antecedenti alla nascita e delle false aspettative sulla vita familiare possono giocare un ruolo. Gli studi hanno rilevato anche una causa fisica. Ovvero il calo di testosterone che può portare all'insorgenza della depressione. Un'altra causa, conclamata da diversi studi anche svizzeri, è invece quella del "contagio depressivo": ovvero quando un padre inizia a soffrire di disturbi psicologici perché il partner ne sta soffrendo a sua volta».
Come fare e dove si può trovare aiuto?
«Per prima cosa bisogna ricordare nuovamente che gli uomini sono meno inclini a cercare aiuto. Ed è per questo che spesso è difficile individuare i casi di disagio. Noi come organizzazione stiamo creando una rete nella Svizzera italiana in modo tale che da un lato le persone colpite possano trovare il giusto supporto, e dall'altro lato che i professionisti siano meglio collegati e formati. Attualmente sono infatti pochissimi quelli specializzati in questo tema e per noi è importantissimo lavorare per cambiare questa situazione. La formazione dei professionisti permetterà infatti a chi soffre - padri compresi - di accedere il più velocemente possibile a un supporto valido».
Concludiamo con un appello...
«Una cosa che ricordiamo sempre sia agli uomini sia alle donne è che dopo la nascita avvengono diversi cambiamenti. Sia emotivi che fisici. L'arrivo di un bambino è un evento incredibile che però in parte stravolge la vita precedente. E se da questo stravolgimento sorgono dei problemi psicologici non c'è nulla di cui vergognarsi. Non significa che si è troppo deboli o troppo poco virili. Significa semplicemente che vi è una necessità d'aiuto e noi siamo qui per questo perché nessuno dovrebbe soffrire da solo, in silenzio».