Mondiali in corso, e le puntate si sprecano. In Ticino sono però sempre di più i giocatori compulsivi.
BELLINZONA - «Gioco da quando avevo 13 anni. Lo faccio quasi tutti i giorni perché è un’abitudine, come fumare». È con queste parole che un 33enne del Locarnese ci fa entrare nell’ombroso universo delle scommesse sportive. Un universo che, con i mondiali di calcio in corso, è ora più infuocato che mai.
«In occasione di grandi eventi sportivi come i mondiali gioco di più», spiega il giovane a Tio/20minuti. «Questo perché si scommette su tutto: i corner, le rimesse laterali, i gialli, chi batte il calcio d’inizio». Ma dietro il divertimento e il piacere delle puntate c’è un lato oscuro: «Sì, le scommesse sportive possono creare dipendenza. Tantissime persone perdono il controllo, e c’è chi punta praticamente tutto lo stipendio».
Il Ticino è infatti terra più che fertile per le scommesse sportive, conferma a Tio/20minuti Swisslos, che gestisce Sportipp. «I ticinesi amano molto il gioco d’azzardo. In Ticino si scommette di più rispetto ai cantoni d’Oltralpe che hanno un numero comparabile di abitanti».
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’avvento dei mondiali di calcio non porta però a un aumento complessivo delle scommesse sportive, spiega Swisslos. «La Coppa del Mondo fa sì che la maggior parte dei campionati di calcio nazionali metta in pausa il gioco, rendendo impossibile scommettere su queste partite. I mondiali offrono numerose opzioni di scommessa soprattutto all’inizio, nella fase a gironi, ma quando si arriva a semifinali e finale queste possibilità sono molto ridotte». Durante l’intero evento «viene dunque piazzato circa lo stesso numero di scommesse rispetto alla norma, quando i campionati nazionali sono in corso».
La compulsione per le scommesse sportive, mondiali a parte, starebbe però prendendo piede nel nostro cantone. «Negli ultimi due anni abbiamo visto sempre più casi di giovani che hanno sviluppato questo problema, soprattutto ragazzi tra i 20 e i 35 anni», afferma Anna Maria Sani, psicoterapeuta di Gruppo Azzardo Ticino - Prevenzione. «C'è chi», racconta, «accumula debiti per oltre 100mila franchi. Seguo una persona che è talmente compulsiva che anche mentre guida scommette. Altri si svegliano alle 3 del mattino, appena gli entra lo stipendio mensile, per giocarsi subito tutto». «Questo», specifica, «per far capire la gravità della malattia. Siccome è una dipendenza che non si vede, al contrario di quella da sostanze, e che si può nascondere per molto tempo viene infatti ancora oggi di frequente banalizzata».
Il web offre poi infinite possibilità a chi soffre di azzardopatia, spiega Sani. «Chi si rende conto di essere caduto nella dipendenza, pur potendo autodiffidarsi dai casinò o dalle lotterie online svizzere, può sempre giocare nei chioschi, nei bar e sui siti di scommesse illegali. Dopo un po’ questi portali vengono individuati, ma chiudono e riaprono il giorno dopo. Dietro ci sono delle vere e proprie organizzazioni criminali».
Ma i mondiali realmente fomentano il trend? «Il problema si pone soprattutto per i giocatori cronici che vogliono uscire dalla malattia. In occasione di un evento come i campionati del mondo si sente parlare molto più di calcio rispetto al normale, quindi chi è dipendente si trova completamente immerso negli stimoli».
A rendere le puntate sportive particolarmente pericolose è poi la percezione diffusa che, rispetto ad altri tipi di giochi d’azzardo, nella scommessa vi sia una maggiore prevedibilità. «La verità è però che il banco vince sempre», conclude Sani: «L’hanno dimostrato varie ricerche in cui sono state messe a confronto le giocate di un gruppo di scommettitori sportivi esperti e di un gruppo di persone completamente impreparate. Il risultato è stato che entrambe le squadre hanno perso soldi, ma la seconda, quella che non aveva alcuna conoscenza nel campo, ha finito per perderne meno».