Nicola Morellato di Syndicom: «Abbiamo informato l'ispettorato del lavoro». L'azienda: «Non è un full time»
LUGANO - L'offerta è la seguente: 2.800 euro netti al mese per 12 mensilità con quattro settimane di ferie l'anno. La posizione da ricoprire è quella di grafico/videomaker. E fin qui tutto liscio non fosse che la sede di lavoro è... nel Luganese.
«Abbiamo ricevuto la segnalazione da un nostro associato, un grafico. L’anomalia principale è nell'offerta salariale - spiega il sindacalista Nicola Morellato, di Syndicom - e non solo perché è in euro, ma anche perché è sotto la soglia minima ticinese. Dovrebbe essere almeno, con il cambio 1:1, pari a 3'300/3'400 franchi».
Il gap, in qualche modo, potrebbe essere colmato dal "Bonus annuale" legato alla produttività: "fino a 5.000 euro netti l’anno a partire dal secondo anno", viene precisato nell'inserzione. «Che però non può essere considerato come parte integrante del salario minimo di principio», sottolinea però Morellato.
L'annuncio di lavoro, fa notare il sindacalista, è chiaramente rivolto al lavoratore proveniente dall'Italia. Non a caso l'offerta contempla anche un "eventuale contributo all’affitto se il candidato non è già residente nella fascia 'frontaliera' dei 20 chilometri dal confine". «Nonostante sia solo una proposta di lavoro e non un contratto, abbiamo già segnalato il caso all'ispettorato del lavoro per delle verifiche. A parte il discorso legato al salario minimo è difficile identificare altre anomalie, almeno dal punto di vista legale. Ma queste situazioni sempre più al limite della decenza fanno ovviamente arrabbiare la categoria». Anche perché, fa notare il sindacalista, il caso è tutt'altro che isolato: «Si va verso un aumento di questi annunci che, a fronte di salati obbiettivamente bassi, vanno esclusivamente a pescare personale frontaliero non potendo essere attrattivi per un lavoratore indigeno».
«Il salario in euro? Un lapsus» - Contattata, l'azienda si difende: «Non è specificato da nessuna parte che si tratta di un full time», ci tengono a precisare. Per quanto riguarda il salario espressamente in euro spiegano: «Un lapsus, correggeremo il tiro. Abbiamo 17 dipendenti e non sono tutti frontalieri, ma certe posizioni sono difficili da ricoprire», aggiungono. Per quanto riguarda la possibile visita dell'ispettorato del lavoro aggiungono: «Non sarebbe la prima volta. Ma non abbiamo nulla da temere».