Premi della sanità alle stelle e gente stufa: c'è chi si fida della "soluzione unica" e chi rimette in discussione anche i medici. Il video.
BELLINZONA - È giusto che la persona sana continui a pagare per la persona malata? La soluzione della cassa malati unica, tornata d'attualità, avrebbe senso oppure sposterebbe semplicemente il problema altrove? Sono alcune delle domande che Tio/20Minuti ha posto alla gente per le vie di Bellinzona nei giorni in cui i premi della sanità registrano l'ennesimo balzo verso l'alto. Il rincaro del 10,5% annunciato per il Ticino fa riflettere. L'unico a prenderla alla leggera è un simpatico turista asiatico. Per il resto i sentimenti sono piuttosto tendenti alla rassegnazione.
«Se non ci fosse stato questo sistema, avrei speso un'enormità» – Antonio, 42enne incontrato fuori da un bar, è categorico: «Secondo me chi usa tanto la cassa malati dovrebbe pagare di più e chi la usa poco dovrebbe pagare meno. Capisco chi non la usa mai ed è scocciato». Un ragionamento apparentemente poco svizzero. Il sistema solidale rossocrociato è invece difeso a spada tratta da una signora che passeggia lungo Viale Stazione. «Qualche anno fa mio marito e mio figlio hanno avuto problemi di salute seri. Se non ci fosse stato questo sistema di cassa malati, avremmo speso un'enormità. Le cose, nonostante tutto, vanno bene così».
«Destino irreversibile» – «A me piace il principio della solidarietà – fa notare Etienne –. Metto però in discussione il sistema attuale delle casse malati. Ho sentito storie strane. Se ci fosse una cassa malati unica, con lo Stato a vigilare sull'assicurazione di base, mi fiderei di più». Una donna di Coira si esprime in tedesco: «La mia soluzione? Meno medicamenti. E meno ricette per il fisioterapista che non viene "usato" nel modo giusto a mio avviso». Un signore si fa qualche domanda. «Mi chiedo se i medici non guadagnino troppo. Non me ne vogliano, però... In ogni caso mi sembra un destino irreversibile: sappiamo che pagheremo sempre di più per la salute».
«Mio figlio di neanche un anno paga 217 franchi al mese» – Zelyia, giovane madre, ha un bimbo di nemmeno un anno. «Eppure mio figlio paga già 217 franchi al mese di cassa malati. Non è normale questo. Io e mio marito invece complessivamente raggiungiamo i 900 franchi mensili». Monica lavora nel ramo sanitario. Ed è perplessa. «Si è persa tanta qualità in questi anni. E si è persa anche la capacità di ascolto. Mi sembra che si facciano solo certificati e ricette».