Statali e sociosanitari: Parlamento al bivio. I sindacati fanno volantinaggio in Piazza. E alcuni granconsiglieri entrano dal retro.
BELLINZONA - «Siamo qui ancora per manifestare il nostro dissenso verso le misure di risparmio volute dal Governo nel settore pubblico. Il Parlamento sarà chiamato ad approvarle in questi giorni». Mattia Bosco, segretario cantonale dei Sindacati Indipendenti Ticinesi, si trova a Bellinzona. Davanti a lui, la Foca simbolo della Piazza. Alle sue spalle, invece, il Palazzo delle Orsoline. Luogo in cui il Gran Consiglio nelle prossime ore prenderà decisioni importanti.
Temi caldi – «Ad esempio – riprende Bosco – in merito ai tagli di salario del 2% per i dipendenti pubblici che guadagnano più di 60.000 franchi all'anno. Oppure sulla mancata concessione del carovita dell'1,4%: è una questione che avrà un effetto non solo sull'impiego pubblico, ma anche sul settore parapubblico e sul sociosanitario».
«La politica sta per prendersi le sue responsabilità» – In Piazza a occhio e croce ci sono circa duecento persone. Striscioni (con scritte lapidarie come "Niente sussidi, servizio e rincaro? Ci avete rotto le tasche"). Bandiere. E anche volantini: i destinatari sono in particolare i parlamentari. Xavier Daniel, vice segretario cantonale dell'OCST, spiega: «È l'ultimo volantinaggio prima che la politica si prenda le sue responsabilità. Deve decidere se accettare o meno il preventivo e le misure ipotizzate. I sindacati chiedono ai politici di pensare bene. Il servizio pubblico e il servizio sociosanitario non devono subire tagli».
«Sciopero il 29 febbraio» – E se il Parlamento dovesse invece approvare le idee del Governo? Cosa accadrà? Raoul Ghisletta, segretario cantonale del VPOD, illustra la situazione: «In ogni caso abbiamo già previsto una giornata di sciopero generale e di mobilitazione. Sarà il 29 febbraio. Tutto il personale toccato da queste misure sarà chiamato a mobilitarsi. C'è in ballo anche la questione del carovita. Non molliamo. Ne stiamo discutendo col Consiglio di Stato».
Alcuni entrano dal retro – I primi destinatari del volantinaggio sono i parlamentari, si diceva. Per sensibilizzarli in un momento cruciale. O forse per cercare di fargli cambiare idea in zona Cesarini. A tal proposito fa tenerezza vedere alcuni di loro cambiare strada di fronte alla folla. E cercare di entrare dalla porta secondaria. Anche questo però è segno di quanto la posta in gioco sia effettivamente alta. Nel frattempo diverse decine di persone (tra cui i sindacalisti) hanno scelto di presenziare ai lavori parlamentari. Assisteranno dunque ai dibattiti dalle tribune.