Forte partecipazione al corteo dei dipendenti pubblici e parapubblici contro le misure di risparmio volute dal Governo. Le foto e i video.
BELLINZONA - Ore 17 di giovedì 29 febbraio 2024. Una fiumana di migliaia di persone scorre lungo Viale Stazione a Bellinzona. Sono tutti dipendenti pubblici o parapubblici. Si dirigono verso il Palazzo del Governo. E reclamano contro i tagli voluti dal Consiglio di Stato ticinese. È il culmine di una giornata di manifestazioni e di (mini) sciopero destinata a suo modo a entrare nella storia del Cantone.
Cosa si contesta – Sono circa 20'000 le persone che in un modo o nell’altro potrebbero essere toccate dalle misure dettate dal preventivo 2024. I temi ormai sono stranoti: secondo sindacati e manifestanti un "bonus" di 400 franchi e due giorni di vacanza in più all'anno non compenserebbero assolutamente l'aumento del carovita, mentre l'ipotesi di non sostituire il 20% del personale in uscita andrebbe assolutamente rivista. Poi c'è la questione dei tagli nella scuola e nei settori sociosanitario e socioeducativo che rischia di avere conseguenze pesanti su personale e utenza.
Il Governo: «Sciopero poco comprensibile» – La manifestazione, va precisato, non è vista da tutti di buon occhio. Anzi. Il gruppo parlamentare della Lega ad esempio l'ha definita assurda. Critici anche alcuni studenti. Senza fronzoli inoltre la presa di posizione del Consiglio di Stato che «a fronte degli sforzi di mediazione profusi» ha parlato di «sciopero poco comprensibile», auspicando «che in futuro sia possibile mantenere un dialogo franco fra datore di lavoro e sindacati», questo in vista dei lavori che porteranno al Preventivo 2025.
Tappa alla Collegiata – Ore 18. La carovana degli statali e dei parastatali, prima di arrivare in Piazza della Foca, fa tappa alla Collegiata. A quel punto partono i discorsi. Le testimonianze. Su tutti spicca quella di Gianni Frizzo, personaggio noto in Ticino e a livello nazionale per il maxi sciopero delle officine FFS risalente all'ormai lontano 2008.
«Sensazione di vivere un'ingiustizia» – «Ritengo questo corteo un messaggio chiaro di resistenza che fa bene – conferma Frizzo a tio.ch –. Vista l'elevata partecipazione è evidente che si è toccato un tasto molto importante. Tutte queste persone hanno la sensazione di vivere un'ingiustizia e a livello politico bisognerà in qualche modo tenerne conto».
La carica dei 6'000 – Alle 18.20, all'arrivo del corteo davanti a Palazzo delle Orsoline, viene "ufficializzato" il numero dei partecipanti alla mobilitazione: oltre 6'000 (stima fornita dagli organizzatori). Riprendono i discorsi. Nessun rappresentante del Governo è presente sul posto.
«Si può correggere ancora qualcosa» – Xavier Daniel, vice segretario cantonale dell'OCST, interpellato da tio.ch è esplicito: «È chiaro che per il preventivo 2024 i giochi sono praticamente fatti. Però noi crediamo si possa ancora correggere qualcosa. Soprattutto per quanto riguarda la sanità. La manifestazione di oggi tuttavia ha un grande senso in ottica futura. Ora il Governo sa che i dipendenti pubblici e parapubblici non sono più disposti ad accettare certe cose».
«Basta diktat» – Stefano Testa, segretario aggiunto della VPOD, va oltre: «Il Governo deve discutere coi sindacati sulle misure di risparmio. Niente più diktat. Di fronte a un corteo come quello odierno le autorità non possono più calare determinate decisioni dall'alto».