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Sarà Isabelle Huppert a inaugurare la stagione teatrale del LAC

LUGANOSarà Isabelle Huppert a inaugurare la stagione teatrale del LAC

04.06.24 - 13:45
Svelato il programma della prossima stagione del LAC che debutta domenica 29 di settembre. Tanta attesa per la produzione di Finzi Pasca.
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Isabelle Huppert
Isabelle Huppert
Sarà Isabelle Huppert a inaugurare la stagione teatrale del LAC
Svelato il programma della prossima stagione del LAC che debutta domenica 29 di settembre. Tanta attesa per la produzione di Finzi Pasca.

LUGANO - Un programma ricco per coinvolgere un pubblico sempre più vasto e appassionato. Questa mattina, nella Hall del LAC di Lugano, è stata presentata la stagione 2024-25 del centro culturale che debutta ufficialmente domenica 29 settembre. Un debutto che avviene all'insegna di un gran bel colpo teatrale perché arriverà a Lugano la celebre attrice francese Isabelle Huppert. Sarà diretta da Romeo Castellucci, in un monologo liberamente ispirato a Bérenice di Jean Racine.

Il fil rouge della nuova stagione si concentra tutto nel titolo: "Echi dal futuro", che evoca «la creatività elvetica evidenziandone la vivacità», come spiegato durante l'incontro di oggi. Ma che soprattutto proietta il LAC in una dimensione nuova.

Numeri da record - Pièce teatrali, danza, musica e musical animeranno le sale del centro culturale per una stagione che avrà il difficile compito di eguagliare l'ottima appena trascorsa. E le premesse sono ottime: 71 spettacoli, 15 produzioni e 130 alzate di sipario.

«Sono sempre contento di presentare la nuova stagione», ha debuttato Roberto Badaracco, vicesindaco di Lugano e Capo Dicastero Cultura Sport ed Eventi, ribadendo la vicinanza della Città di Lugano al centro culturale. «La prossima stagione rappresenta l'apice di quello che sarà il futuro del Lac». Un futuro che negli ultimi anni è sempre andato meglio. «Il Lac è diventato un centro ormai con un respiro internazionale che oltrepassa i confini del Ticino».

Un percorso lungo ma con tante soddisfazioni - Uno sguardo al futuro significa anche guardare già alla stagione 2025/26 quando il centro luganese spegnerà 10 candeline. Una ricorrenza che conferma gli ottimi risultati raccolti in questi anni. «Siamo partiti affrontando molte critiche, negli anni stagione dopo stagione si è costruito qualcosa di grande. Tassello dopo tassello abbiamo ottenuto successi incredibili per la nostra realtà. La scena culturale a Lugano e non solo ha avuto una crescita importante».

Un successo che fa bene al tessuto sociale, culturale ed economico ha ricordato Badaracco. «I dati della scorsa stagione sono incredibili. Probabilmente faremo una stagione record superando i 65mila spettatori (tra danza e teatro) e questo ci rende molto soddisfatti».

Le produzioni locali - Un perno importante che ha reso questo successo possibile sono le produzioni. «Il Lac è un centro di produzione. Produrre significa creare cultura. Ci sono attualmente nove produzioni che sono in tournée».

Finanze alla mano il successo del Lac si conferma anche quando a fine stagione bisogna fare i conti. «Siamo una struttura solida con un'attenzione al contenimento dei costi e un lavoro incredibile dell'autofinanziamento (sponsor, mecenati, biglietteria). Abbiamo un autofinanziamento del 50% che pochi centri culturali possono vantare».

Ma non solo. «Da un'analisi che abbiamo condotto recentemente, abbiamo stimato che il 75% del budget del Lac si riversa sul territorio locale (Lugano e Cantone)». Badaracco ha quindi messo nero su bianco un capitolo spesso frainteso. «Noi lasciamo sul territorio molto di più di quanto riceviamo dal territorio pubblico. Bisogna quindi sfatare un mito sbagliato: portiamo a livello economico un beneficio importante».

Tanta collaborazione - Oltre agli aspetti amministrativi, la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione è stata l'occasione per conoscere nel dettaglio il vastissimo programma che debutterà a settembre.

Spazio quindi al direttore artistico Carmelo Rifici. «La nostra strategia, o meglio, la nostra poetica si basa sulla collaborazione con gli altri teatri. Le nostre 15 produzioni sono costruite grazie all'interesse con altri teatri e soprattutto l'idea comune di usare il teatro per guardare il mondo».

Uno sguardo al futuro - Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo al titolo scelto per presentare il programma. Il focus della prossima stagione sarà infatti sul "futuro". «Il Lac non è il teatro del presente ma del futuro che dialoga con noi. Qualche anno fa ci ponevamo dei problemi di istanze che si stavano profilando (come per esempio la questione di genere, l'ecologia, la geopolitica). Eravamo spaventati che il teatro si trasformasse in qualcosa di troppo grande. Abbiamo avuto il coraggio di non piegarci alla moda ma di seguire le intuizioni del presente. Il teatro ha aperto qualunque possibilità di racconto».

Il debutto di fine settembre sarà seguito da due produzioni presentate nell'ambito del FIT festival. Una collaborazione non nuova ma ogni anno viene rafforzata. Appuntamento quindi a venerdì 11 e sabato 12 ottobre quando Carlotta Viscovo, autrice e interprete del suo progetto, presenterà "L’estasi della lotta", scritto da Angela Dematté, che trae ispirazione dalla vita della scultrice francese Camille Claudel. Invece Elena Boillat, artista indipendente, performer e creatrice poliedrica, esplorerà i limiti del linguaggio in "PARTITURAZERO".

Non solo futuro. Ma anche il passato con alcuni classici rivisitati in chiave moderna: si potrà vedere Friedrich Dürrenmatt di I fisici, Il malato immaginario di Molière, il Faust di Göthe, l'Edipo Re di Sofocle che porterà in scena uno degli attori più potenti dell'attuale teatro italiano, Roberto Latini due volte premio Ubu.

Un focus speciale sarà dedicato al teatro elvetico. Da segnalare Thom Luz, il nuovo maestro della scena elvetica, «un creatore di mondi», come definito dallo stesso Rifici. Luz presenta martedì 25 e mercoledì 26 marzo il suo ultimo lavoro "Tourist Trap".

Una dedica speciale - Nel mese di febbraio, nell’ambito del focus Echi dal futuro, la stagione del LAC renderà invece omaggio a Tiago Rodrigues, drammaturgo e regista portoghese, attuale direttore del Festival d’Avignon. Giovedì 20 e venerdì 21 febbraio si potrà assistere al suo "Catarina e a beleza de matar fascistas", ispirato a una vicenda storica occorsa negli anni Cinquanta, divenuta simbolo del movimento di resistenza al regime dittatoriale del Portogallo. Un lavoro che, attraverso il paradosso, solleva dilemmi etici di assoluta attualità nell’Europa dei nostri giorni.

Rodrigues sarà inoltre al Foce sabato 22 febbraio, protagonista e regista di "By Heart", in cui indaga l’arte dell’imparare a memoria. «Durante lo spettacolo chiede a 10 spettatori di memorizzare assieme a lui una poesia. Una forte partecipazione del pubblico che mi ha emozionato molto», ha spiegato Rifici.

Tanta attesa anche per il nuovo lavoro della compagnia di Daniele Finzi Pasca che da martedì 22 a domenica 27 ottobre, andrà in scena con "Titizé – A Venetian Dream". Uno spettacolo pensato per il rilancio internazionale del Teatro Goldoni di Venezia, uno spettacolo acrobatico che, attraverso l’utilizzo di affascinanti coreografie, ricrea un tipo di teatro fondato sulla meraviglia e lo stupore.

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