Protesta sul rincaro dei premi di cassa malati semi disertata. Ma il messaggio è forte e rabbioso.
BELLINZONA - Diciamolo subito: in tanti si lamentano, ma poi quando è il momento di alzare la voce in piazza vanno solo poche centinaia di persone. Accade così che l'odierna manifestazione di Bellinzona contro l'ennesimo rincaro dei premi di cassa malati si trasformi più che altro in una rimpatriata tra politici e rappresentanti di associazioni varie.
Tre schiaffi – Tra i presenti in ogni caso la grinta c'è. E la rabbia pure, Fabrizio Sirica, deputato socialista, parla di tre schiaffi al popolo. «Uno: il nuovo aumento del 10,5% dei premi per il Ticino. Due: l'ipotetico taglio dei sussidi alle persone bisognose da parte del Governo. Tre: il possibile aumento della franchigia minima ipotizzato da Berna».
I principi cardine – La rivolta, promossa da una lunga lista di movimenti e partiti, si basa su tre principi cardine: la divergenza tra l’evoluzione dei premi di cassa malati e quella dei salari reali, l’aumento costante dei premi negli ultimi 25 anni e, soprattutto, il rifiuto del concetto di "esplosione dei costi della salute".
Famiglie più povere penalizzate – Al Gran Consiglio ticinese viene chiesto di rinunciare immediatamente ai 10 milioni di tagli ai sussidi di cassa malati proposti dal Governo. I tagli, se approvati, peserebbero sulle famiglie con un reddito medio.
Tetto massimo e franchigie minime – Al Parlamento federale viene invece chiesto di introdurre da subito un tetto massimo per i premi di cassa malati e bloccare l’aumento delle franchigie minime, che renderebbero l’accesso alle cure ancora più difficile per le fasce meno abbienti della popolazione.
Cassa malati unica – Infine ai partiti federali si domanda di lanciare un’iniziativa popolare per introdurre una cassa malati unica e pubblica, con premi proporzionati al reddito. «Non è possibile che un operaio paghi lo stesso premio di un alto dirigente», tuona Sirica. Segue un applauso di approvazione.
«Inutile aspettare» – Sul palco improvvisato in Piazza Nosetto si alternano personalità e rappresentanti di vari movimenti. Il sentimento condiviso è quello di saturazione. Soprattutto per le classi popolari. «Questa è una tendenza in atto – dice Antonella Crüzer, segretaria generale dell'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) –. Il Ticino è stato tra i primi Cantoni a esporsi. Inutile aspettare. Ci hanno già detto che i premi aumenteranno ancora. Quindi interveniamo ora».
Chi ha organizzato la protesta?
I promotori ufficiali della protesta sono Partito Socialista Ticino, GISO, UNIA Ticino, Pop, Syndicom, Ssm, Vpod, Forum, Mps, USS, PC, Verdi e SEV.