Giovanni Galli, presidente del CAS Ticino, rivela i suoi sentimenti dopo la tragedia che ha visto morire due alpinisti sulla Jungfrau.
«Conoscevo entrambe le vittime. Erano due persone tecnicamente forti e preparate». Sono parole intrise di tristezza quelle di Giovanni Galli, presidente del Club Alpino Svizzero (CAS), sezione Ticino.
Il pensiero va all'uomo e alla donna che nella giornata di domenica 6 aprile hanno perso la vita sulla Jungfrau, nel Canton Berna, mentre stavano scendendo dalla montagna in cordata. Una delle due vittime, l'uomo, era molto conosciuto anche sul web per le sue imprese.
«Questo grave incidente – precisa Galli – non è avvenuto nell’ambito delle attività del CAS Ticino. Ma in quello di un’uscita organizzata privatamente».
Il dramma ha coinvolto tre persone tutte molto attive e apprezzate all'interno del CAS. «Hanno ricoperto mansioni a diversi livelli. Sulla dinamica dell’incidente non possiamo esprimerci, in quanto come prassi in questi casi sarà l’inchiesta di polizia a chiarire l’accaduto. Però è chiaro che siamo tutti parecchio amareggiati».
Le parole di Galli si riferiscono alle emozioni intense che tutti i conoscenti dei protagonisti della vicenda stanno provando in queste ore. «Il nostro club è profondamente colpito e rattristato dall'accaduto. Ed esprime le sue più sincere condoglianze ai famigliari delle vittime».
Due parole infine sulla terza persona coinvolta nella tragedia. «Non ha subito ferite troppo serie e a breve potrebbe essere dimessa dall'ospedale», conclude Galli.