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AIROLO

Christa e Bussenghi si impadroniscono della caserma

Le riprese di "Frontaliers Sabotage", giunte alla penultima settimana, ci portano ai piedi del Gottardo. Cosa accade dietro le quinte?
Christa e Bussenghi si impadroniscono della caserma
Foto: tio.ch/ Mikel Preqi
Il regista e produttore Alberto Meroni (seduto a sinistra) osserva attraverso uno schermo cosa accade sul set.
Christa e Bussenghi si impadroniscono della caserma
Le riprese di "Frontaliers Sabotage", giunte alla penultima settimana, ci portano ai piedi del Gottardo. Cosa accade dietro le quinte?

AIROLO - «In caserma ci siamo solo noi. È surreale e assurdo. Sembra di essere in "Full Metal Jacket". Ieri sera abbiamo fatto anche un pochino di festa». Sofia Buob è una truccatrice entusiasta. Fa parte della troupe che segue le riprese di "Frontaliers Sabotage", film che sbarcherà al cinema prima di Natale. La incontriamo ad Airolo, alla caserma del Motto Bartola, sulla via che porta al Passo del Gottardo. Manca poco più di una settimana alla fine delle riprese. «Più precisamente questo è il giorno 22 di 30», sottolinea Debora Piegari, hair stylist.

Foto: tio.ch/ Mikel PreqiSofia Buob, truccatrice.

Christa e il suo accento – Sul set c'è anche Christa Rigozzi, showgirl di Monte Carasso conosciuta in tutta la Svizzera. È cordialissima. E nel film ha una parte importante. «Impersono un'istruttrice dell'esercito che è anche food blogger – rivela –. Nel film parlo con uno strano accento. Il problema è che, studiandolo, me lo sono portato anche nella mia vita privata. Mio marito Giovanni non riesce a farmi smettere».

Foto: tio.ch/ Mikel PreqiI capelli di una concentratissima Christa Rigozzi accarezzati dall'hair stylist Debora Piegari.

«Una grande macchina» – Spunta Paolo Guglielmoni, attore e co sceneggiatore. «Alla realizzazione del film partecipa una quarantina di persone – dice –. Tra attori protagonisti e crew. Poi ci sono le comparse. È una grande macchina in cui tutto deve quadrare. Il dialogo costante è importantissimo per fare fronte ai tanti "fuori programma" che ogni giorno si possono presentare. Il team è molto giovane, composto da tanti under 30. Questo ci trasmette ulteriore carica».

Foto: tio.ch/ PML'attore e co-sceneggiatore Paolo Guglielmoni in una posa ironica.

Le urla – In sottofondo si sentono le urla quasi continue di Giovanni Greggio. Ricopre un ruolo magari antipatico perché coi suoi "silenzio" sembra che sgridi tutti. Ma in realtà è fondamentale. «Deve fare tenere i tempi – fa notare Barbara Barbarossa, attrice e co sceneggiatrice –. Ha una funzione importantissima. Le sue grida mettono ordine e permettono di restare entro i programmi prestabiliti».

Foto: tio.ch/ PML'attrice e co sceneggiatrice Barbara Barbarossa nelle mani del truccatore Fatjon Kacorri.

Il regista – In un angolo scorgiamo il registra e produttore Alberto Meroni. È concentratissimo mentre con le cuffiette rivede una scena sugli schermi. «Non andategli vicino adesso. Bisogna lasciarlo stare», sostiene col sorriso Flavio Sala, attore che interpreta il "Bussenghi" e il "Veronelli" e che a sua volta ha contribuito alla stesura della trama del film.

Foto: tio.ch/ Mikel PreqiIl regista e produttore Alberto Meroni (seduto a sinistra) osserva attraverso uno schermo cosa accade sul set.

I costumi – Scopriamo intanto che, in queste giornate leventinesi, gli artisti dormono in albergo, ad Airolo. Mentre gli altri nella stessa caserma. «È una bella esperienza», ammette Valentina Rampazzi, responsabile dei costumi. Aggiungendo qualche dettaglio sul suo compito: «La scelta dei costumi inizia già diversi mesi prima delle riprese. A dicembre mi è stata sottoposta la sceneggiatura. E da lì sono partite le prime idee. In seguito ho discusso e ridiscusso le mie proposte con la produzione. Fino all'approvazione definitiva. Ancora adesso però io e le mie collaboratrici stiamo vigili sul set. Perché può sempre esserci qualcosa fuori posto».

Foto: tio.ch/ Mikel PreqiGemma Rezzonico, Valentina Rampazzi e Ottavia Castellotti: il trio delle costumiste.

Il cibo – Mezzogiorno è passato da un bel po'. Le riprese, come spesso accade, sono in ritardo. «Sono cose normali su un set», conferma Sala. Artisti e troupe tuttavia sono costantemente coccolati dal servizio catering Capichurri di Mendrisio. Il titolare Francesco Capizzi evidenzia: «Seguiamo il gruppo in tutte le cinque settimane di ripresa. Dobbiamo pensare a sfamare tra le 40 e le 50 persone a seconda delle giornate. Di solito si deve cucinare un pasto al giorno. Qui sul Gottardo, siccome quasi tutti restano a dormire, cuciniamo colazione, pranzo e cena. E in più prepariamo anche degli spuntini per la mattinata e per il pomeriggio. Siamo fortunati perché in caserma c'è la cucina, altrimenti per cucinare sul posto avremmo usato il nostro food truck. Il menù è variatissimo, studiato anche per vegani e intolleranti».

Foto: tio.ch/ Mikel PreqiIl team del Capichurri in cucina sta servendo artisti e troupe.

«L'ambiente mi sta gasando» – Ci sediamo a pranzo con attori e crew. Ci raggiunge Joas Balmelli, spassoso animatore radiofonico che nella pellicola recita la parte di un vallesano. «È la prima volta che faccio parte di un film. Sono un neofita. L'ambiente mi sta gasando. Non credevo che sul set potessero nascere rapporti umani così intensi. Poi vedi tutte queste persone che sembrano formichine. Ognuno sa cosa fare. Insieme realizzano qualcosa di magico».

Foto: tio.ch/ Mikel PreqiGiovanni Greggio (a destra, col maglione scuro) è l'assistente di regia. Detta i ritmi di ciò che accade sul set.

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COMMENTI
 

Andy 82 1 sett fa su tio
BELLISSIMO , GRANDI.
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