Il racconto di una ticinese in trasferta, testimone del tragico schianto a San Donato Milanese: «Ero pietrificata»
La ragazza ha assistito agli istanti che hanno preceduto l'impatto: «Ho sentito un rumore, poi l'esplosione, quindi il fumo».
LUGANO - C'era anche una giovane di Melide, ieri, tra i testimoni del tragico schianto dell'aereo da turismo, in quel di San Donato Milanese. In quei secondi che hanno preceduto l'impatto, M. ha avuto gli occhi incollati sul PC-12 che trasportava il miliardario romeno e la sua famiglia.
«Abito da quelle parti, sono a Milano per studiare. Ieri avevo deciso di fare un giro in bici, mi trovavo a circa 300 metri dal luogo in cui si è verificato l'incidente», racconta. Ad attirare la sua attenzione è stato un rumore. «Ho sentito questo suono fortissimo, quindi ho immediatamente alzato gli occhi al cielo».
Lo spettacolo al quale assiste la impietrisce: «Ho capito subito che non poteva essere un'acrobazia, quell'aereo stava letteralmente precipitando di muso e a una velocità pazzesca. Non avrebbe potuto in nessun modo effettuare una virata e riprendere quota. Prima dell'impatto c'è stato come un istante di silenzio seguito, poi, da un'esplosione fortissima».
Lo shock è tale da far dimenticare alla ragazza di poter documentare la scena prendendo in mano il telefono. «Ero come paralizzata. Dopo l'esplosione si è alzata una fiammata, poi c'è stato una specie di risucchio e al fuoco si è sostituito un fumo nero. A quel punto ho scattato delle foto e ho fatto per avvicinarmi».
Quando inizia a vedere i primi detriti, M. viene sorpresa da altre esplosioni: «Stavano esplodendo alcune auto parcheggiate. Poi ho sentito un uomo che parlava di resti umani, aveva visto un arto... A quel punto ho deciso di non procedere oltre, non me la sono sentita».
Poco dopo i soccorsi hanno transennato l'area. Le immagini del disastro, intanto, restano vivide negli occhi della ragazza: «Lascia una sensazione strana il fatto che a 300metri da me si sia schiantato un aeroplano con 8 persone e nessuna di queste sia sopravvissuta», conclude.