Parlano i testimoni dello schianto aereo in cui sono morte otto persone oggi a San Donato Milanese.
La virata è stata improvvisa, ha detto Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco di Milano, «chi pilotava l'aereo probabilmente si è accorto di qualcosa di anomalo».
MILANO - Sono parole che fanno trasparire shock e spavento, quelle di chi ha assistito al drammatico incidente aereo avvenuto oggi pomeriggio a San Donato Milanese. Nello schianto sono morte otto persone in tutto, tra cui il pilota e proprietario del velivolo Dan Petrescu, uno degli uomini più ricchi della Romania, e la sua famiglia.
Qualcosa non andava - «L'impatto è stato devastante, una vera e propria esplosione», ha affermato Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco di Milano, tra i primi ad arrivare sul posto con la speranza di trovare ancora qualcuno in vita. Invece tutt'attorno, in una vasta area recintata, coperti da teli, c'era solo quel che rimaneva delle vittime. «L'aereo», ha continuato, «ha effettuato una virata improvvisa rispetto alla rotta», quindi chi lo pilotava «probabilmente si è accorto di qualcosa di anomalo».
Questione di metri - In quegli attimi drammatici, dall'altra parte della strada c'è chi ha visto l'aereo con «un motore in fiamme» venire «giù in picchiata». Altri hanno parlato di «boato» e di «vetri delle finestre di casa tremare» o di aver notato il Piper «perdere il controllo» e disintegrarsi contro il palazzo. «Era basso. Poi molto fumo, le fiamme. In cielo volavano dei pezzi», ha raccontato Andrea, 19 anni. «Mi sono molto spaventato. Poi sono arrivati polizia e carabinieri. La strada fortunatamente era libera, non c'era nessuno». «Sarebbero bastati pochi metri più in là e avrebbe potuto essere una strage», ha affermato un uomo.
Non si ferma il lavoro di pompieri e polizia - Ancora verso sera, sotto la pioggia, dopo un breve sopralluogo del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del suo collega di San Donato Andrea Cecchi, protezione civile, pompieri, polizia e carabinieri erano al lavoro per mettere in sicurezza quell'edificio di due piani nel quale un aereo che doveva portare un gruppo di turisti in vacanza, tra cui un bambino, si è polverizzato.
Chi c'era a bordo
Le vittime sono state otto. Tra queste il pilota e proprietario del velivolo Dan Petrescu, imprenditore immobiliare e proprietario di ipermercati e gallerie commerciali. Petrescu era uno degli uomini più ricchi della Romania, con un patrimonio stimato a 3 miliardi di euro. Con lui c'era sua moglie, Regina Dorotea Petrescu Balzat, e il figlio di 30 anni Dan Stefan Petrescu con un suo amico. Le altre vittime sono un manager pavese, la moglie, la madre della moglie e il figlio di un anno e mezzo.