Il giovane di 22 anni avrebbe rubato l'ingente somma di denaro a un parente stretto.
Questo avrebbe provocato la reazione del padre.
AGNO - Un furto perpetrato ai danni di un parente stretto che avrebbe esacerbato i rapporti tra padre e figlio. Una scintilla da ottantamila franchi, questa la cifra che il giovane avrebbe sottratto al congiunto, che potrebbe aver dato il là al fatto di sangue avvenuto domenica mattina in via Aeroporto ad Agno.
Un movente, quello anticipato dalla Rsi, che dovrà naturalmente essere verificato dall'inchiesta coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo. Intanto sempre ieri è stata ritrovata l'arma con cui il padre ha sparato al figlio. Il fucile calibro 22, con cui il 49enne avrebbe esploso due colpi in maniera a suo dire «involontaria», è infatti stato rinvenuto ieri tra Agno e Rovio, dove i due protagonisti del dramma familiare risiedono.
Il 49enne, ricordiamo, è stato arrestato domenica poco dopo i fatti ed è accusato di tentato assassinio (subordinatamente tentato omicidio) e infrazione alla Legge federale sulle armi. Il figlio, che resta comunque ricoverato in ospedale in gravi condizioni, non è più in pericolo di morte.