Circa 40 ettari di bosco, a pochi chilometri dal Malcantone, sono andati distrutti.
MONTEGRINO VALTRAVAGLIA - Pericolo scampato per centinaia di famiglie residenti vicino ai boschi di Montegrino Valtravaglia (Varese), a pochi chilometri dal Malcantone. Quaranta ettari di bosco sono andati in fumo a causa di un vasto incendio che ha scatenato il panico e reso necessaria la movimentazione dei soccorsi a livello nazionale, fino a quando questa mattina le fiamme sono state domate. Ad alimentarle, in attesa degli accertamenti, hanno contribuito sicuramente il vento e la crisi idrica che da mesi affligge tutta la Lombardia.
L'allarme è scattato nel pomeriggio di ieri, quando un denso fumo nero si è alzato nei boschi, sul fronte collinoso del comune del varesotto, grazie alla segnalazione dei residenti. Immediato l'intervento delle prime squadre di vigili del fuoco del comando provinciale di Varese, ma con il passare delle ore e le forti raffiche di vento, il fronte di fuoco si è via via espanso, fino ad arrivare a coprire due chilometri di estensione.
Gli ettari divorati dal rogo sono aumentati sempre più rapidamente, con le fiamme che progressivamente si avvicinavano pericolosamente alle abitazioni, rendendo necessario il supporto di squadre provenienti dalle sedi di Luino, Varese, Ispra, Laveno Mombello, Somma Lombardo, Busto e Gallarate, munite di autopompe, fuoristrada antincendio e autobotti, fino all'arrivo dei canadair.
Per tutta la mattina, un aereo e un elicottero Erikson 64 della flotta aerea nazionale e due elicotteri del servizio antincendio regionale hanno aiutato le squadre di terra a spegnere definitivamente anche gli ultimi roghi rimasti, per poi procedere alle operazioni di bonifica.
«I danni ai boschi di proprietà privata sono stati ingenti, le fiamme hanno lambito le zone abitate scatenando ansia nei residenti», ha detto Andrea Pellicini, deputato di Fratelli d'Italia (Fdi) di Varese, spiegando che «sebbene non si conoscano ancora le cause dell'incendio, un ulteriore elemento di preoccupazione è costituito dalla presenza nei boschi di molti accampamenti di spacciatori e tantissimi clienti». «Le piogge scarse, il vento forte e il sottobosco molto secco sono stati fattori determinanti per allargare il fronte del fuoco, che questa notte era davvero impressionante», ha aggiunto.
La siccità, come reso noto durante l'ultimo rapporto regionale diffuso il 3 marzo scorso, è favorisce l'innesco di incendi. I dati parlano di meno 60% di acqua rispetto alla media stagionale, con un ammanco di circa 2 miliardi di metri cubi d'acqua. La scarsità di precipitazioni e il livello basso dei fiumi, oltre che rappresentare un danno all'agricoltura, sono indice di futuri rischi d'incendio.