Il caso del poliziotto di Chiasso? «Occorre attendere una condanna definitiva», sottolinea Giorgio Fonio del sindacato OCST.
CHIASSO - Il video del fermo messo in atto dalla Polizia comunale di Chiasso lo scorso 15 aprile aveva scatenato il web e diviso i ticinesi. Oggi, a un mese e mezzo di distanza dai fatti, il Ministero pubblico ha emesso un decreto d'accusa per abuso di autorità nei confronti di uno degli agenti presenti sul posto al momento dei fatti. Il sindacato OCST, che aveva già puntato il dito contro chi il video l'aveva girato, ha però qualcosa da dire.
Il prima e il dopo - «Da quanto ho letto, al momento, abbiamo un decreto d'accusa: per esprimersi bisogna attendere l’iter giudiziario e un’eventuale condanna definitiva», commenta Giorgio Fonio, segretario OCST funzionari di polizia. Al di là del caso specifico, la posizione del sindacato resta però la stessa: «Gli agenti non chiedono licenze per poter fare quello che vogliono. È giusto che chi sbaglia venga sanzionato. Quello che noi denunciamo è però un’esasperazione negli atteggiamenti tenuti nei confronti degli agenti». Capita infatti spesso «che online vengano pubblicati dei video che mostrano degli interventi di polizia, ma non sappiamo cosa succede prima e dopo», continua Fonio.
«Introduciamo la bodycam» - «Questi contenuti vengono divulgati per creare giudizi sugli agenti», evidenzia ancora il sindacalista, «per questo sosteniamo l’introduzione delle bodycam. A tutela degli agenti ma anche della popolazione». Inoltre «siamo ancora in attesa che il Parlamento inasprisca le leggi nei confronti di chi commette atti di violenza o minaccia e impedisce a un’autorità di compiere un atto che rientra nella loro attribuzione».
I precedenti - La notte dei fatti gli agenti erano intervenuti per fermare una rissa in corso nei pressi della stazione di servizio di via Maestri Comacini. L'uomo immobilizzato contro il veicolo della polizia era stato definito dalle forze dell'ordine «esagitato e violento». L'OCST, lo ricordiamo, aveva già spezzato una lancia a favore della polizia dopo che le immagini del fermo erano diventate virali un mese fa. «Il video girato in quest'occasione denota la volontà di considerare le forze dell'ordine come dei nemici, e non come coloro che vegliano sulla sicurezza dei cittadini», si leggeva nella presa di posizione del 30 aprile scorso. «Ogni tanto ci vorrebbe anche il coraggio di difendere senza mezzi termini l'operato degli agenti di polizia».