Sui tetti del locarnese, i chicchi caduti nel weekend non hanno risparmiato gli impianti fotovoltaici, che però non possono essere riparati
LOCARNO - La grandinata dello scorso weekend ha lasciato molti strascichi nel locarnese. Dalle finestre, ai tetti alle auto, l'evento estremo non ha risparmiato niente e nessuno. E tra i numerosi danni causati, andranno conteggiati anche quelli ai panelli solari installati prevalentemente sui tetti delle case.
Se è impossibile ancora quantificare quanti impianti fotovoltaici siano stati toccati - anche se alcune aziende della zona ci hanno fatto sapere che si tratta di ben più di un paio di casi -, è certo che non potranno essere riparati.
Di norma, infatti, ci spiega l'Azienda Elettrica ticinese, «un modulo danneggiato deve essere sostituito». Nonostante questo tipo di impianto sia stato ideato anche come soluzione all'emergenza climatica, non è munito al momento di alcun sistema che lo protegga dagli eventi estremi che avvengono sempre più frequentemente proprio a causa del riscaldamento globale.
«I pannelli solari, come altri elementi architettonici utilizzati nelle costruzioni, sono progettati e testati per rispondere a precisi standard di qualità e sicurezza. Eventi come quello che ha colpito il Locarnese venerdì sera sono considerati di natura eccezionale, ipotizzabili ogni 30 anni. Dovessero divenire la norma sarebbe probabilmente l’insieme degli standard costruttivi degli edifici a dover essere rivalutato», conclude l'Aet.