L'esperienza di altri due ticinesi in Marocco. Intanto il DFAE segnala la presenza di oltre 2'500 svizzeri nel Paese colpito dal terremoto
MARRAKESH - Mentre il bilancio del terremoto che ha colpito il Marocco si fa sempre più drammatico (1'305 morti e 1'204 feriti di cui 721 in gravi condizioni), il presidente della Confederazione Alain Berset ha presentato le condoglianze della Svizzera alle famiglie delle vittime del violento sisma che ha colpito il Paese. Berna ha attivato il suo stato maggiore di crisi e deciso di sottoporre un'offerta di aiuto alle autorità marocchine.
«La Svizzera è solidale con il Marocco», ha scritto Berset sulla rete sociale X (ex Twitter). I nostri pensieri sono rivolti agli uomini e alle donne marocchini colpiti da questo terribile terremoto, ha aggiunto il capo del Dipartimento federale dell'interno (DFI).
Dal canto suo, il Dipartimento degli affari esteri (DFAE) ha attivato oggi la sua cellula di crisi, che analizza costantemente la situazione. Ha deciso inoltre di presentare un'offerta di aiuto al Marocco. I dettagli di tale offerta di assistenza sono attualmente in fase di elaborazione e saranno adattati alle esigenze locali, hanno indicato i servizi di Ignazio Cassis all'agenzia Keystone-ATS. Il Marocco non ha ancora lanciato un appello di aiuto internazionale.
Redog non andrà in Marocco
Da parte sua Redog, la Società svizzera per cani da ricerca e da salvataggio, non andrà molto probabilmente in Marocco, ha precisato a Keystone-ATS la sua portavoce Linda Hornisberger. I suoi esperti e i suoi cani si recano sul posto soltanto quando crollano grandi edifici e vi sono numerosi dispersi. Sebbene l'area interessata delle distruzioni non sia ancora nota con esattezza, sembra che le grandi città siano state ampiamente risparmiate dal sisma.
Secondo Hornisberger, il Marocco avrà certamente bisogno ulteriormente di esperti svizzeri, ad esempio per valutare la sicurezza degli edifici.
Oltre 2'500 Svizzeri nel Paese
Il DFAE al momento non dispone di informazioni secondo cui vi sarebbero state vittime svizzere. Il personale dell'ambasciata elvetica sta bene ed è operativo, è stato precisato.
La linea telefonica di emergenza del DFAE ha ricevuto finora «circa due dozzine» di richieste da parte di cittadini svizzeri che soggiornano in Marocco. È stato chiesto loro di seguire le istruzioni delle autorità locali, di registrarsi sull'applicazione mobile Travel Admin del DFAE e di contattare il proprio operatore turistico o la propria compagnia aerea.
Attualmente sono 2'545 i cittadini elvetici ufficialmente registrati in Marocco. Sono invece 102 quelli iscritti sull'applicazione mobile Travel Admin del DFAE che soggiornano nel Paese.
«Siamo saliti in moto e abbiamo dormito in spiaggia»
Intanto in redazione è giunta la testimonianza di un'altra coppia presente in Marocco al momento del sisma. Maria Pia e Gabriele Moioli, sono infatti due motociclisti di Tesserete, da tre giorni lì, con l'obbiettivo di fare un tour di circa cinque settimane. «Ci troviamo a Essaouira sulla costa, anche qui si è sentito molto forte il terremoto», raccontano.
Anche per loro gli istanti del terremoto sono stati concitati: «Usciti di tutta furia dal riad situato nella Medina, abbiamo preso velocemente la moto e passato la notte in spiaggia». Qui, spiegano, hanno trovato un riparo che gli ha permesso di passare una notte, se non proprio comoda, quanto meno sicura.