Lorenzo è di Lugano e si trova a Marrakesh con un'amica: «Accampati in un prato, ci hanno dato delle coperte»
MARRAKESH - Lorenzo è ticinese e si trova a Marrakesh in Marocco, teatro nella notte di un terremoto devastante - magnitudo 6.8 - che è costato la vita a oltre 300 persone. Le due scosse dopo la mezzanotte con epicentro tra Marrakesh e Agadir.
«In questo momento mi trovo a Marrakesh in Marocco insieme ad un'amica», scrive l'uomo poco prima delle quattro di questa mattina. Poi la sua domanda, dettata dalla preoccupazione: «Avete per caso ricevuto notizie da altri ticinesi?» .
Le immagini che arrivano raccontano di sfollati accampati all'aperto, di crolli e morte. «Noi siamo in questo momento al sicuro fuori dalle mura accampati a bordo strada insieme ad altri 15 ospiti che erano con noi in un riad. Non abbiamo però molte notizie».
Il tentativo di parlare telefonicamente va al momento a vuoto ma WhatsApp funziona e Lorenzo, verso le otto è apparentemente meno preoccupato e scrive: «La situazione si è calmata un po’, ma ci sono un bel po’ di danni». E spiega che «siamo di Lugano, siamo noi due e un'altra dozzina di ospiti di altre nazionalità».
«Eravamo all’interno del riad quando è successo ed ha iniziato a tremare tutto molto forte e ci siamo precipitati fuori dall’edificio.
Poi ci hanno fatto spostare fuori dalla città vecchia e ci hanno dato delle coperte e abbiamo passato la notte in un prato a bordo strada».
Gli chiediamo se ha bisogno di rendere pubbliche le necessità più imminenti. «Ora stiamo aspettando che ci dicano se possiamo tornare in riad almeno per prendere le nostre cose per poi andare in aeroporto».
Il pensiero generoso di Lorenzo è sempre rivolto agli altri, positivo anche in questo momento. «Siamo fortunati perché avevamo il volo domani mattina per tornare indietro, ma alcuni altri nostri amici conosciuti qui non sono riusciti a prenotare un volo per andarsene domani».