L'amarezza e i dubbi dopo i vandalismi della notte: «Stiamo cercando uno spazio, ma se deve essere gestito così...»
LUGANO - «Un vero peccato, soprattutto per questi atti vandalici importanti». Non nasconde una profonda amarezza la capodicastero Sicurezza e Spazi urbani, Karin Valenzano Rossi, in seguito a ciò che ha lasciato dietro di sé l'occupazione dell'ex discoteca Le Cap, a Capo San Martino.
Il suo commento sulla protesta degli autogestiti è lapidario: «Qui siamo nell'ambito dell'illegalità, tutto ciò è inammissibile», sottolinea. A lasciarla interdetta, in poche parole, è la devastazione lasciata dai circa 200 (diventati stamattina solo una trentina) che nella notte hanno affollato la struttura in disuso: «Un degrado - ci tiene a sottolineare Valenzano Rossi - che non è diverso da quello che c'era all'interno del macello. Così come non sono diverse le frasi ingiuriose o le bestemmie che sono state trovate sui muri. Degrado era, degrado è rimasto», commenta.
Una riflessione - dal momento che la Città starebbe vagliando ancora una soluzione per trovare una nova sede per gli autogestiti -, arriva come conseguenza naturale, dopo quanto visto nelle scorse ore: «Se questo spazio deve essere gestito così... Ecco forse è meglio di no a questo punto».
Per il momento la trattative sembra restare in piedi, nonostante le proteste già arrivate e quelle che probabilmente arriveranno (con la campagna elettorale che inizia a scaldare gli animi dei politici). «L'ente pubblico ha i suoi tempi anche per riuscire a trovare degli spazi da poter mettere a disposizione. Noi abbiamo una bozza di convenzione pronta da discutere, ci sono solo delle lungaggini per la parte legata agli immobili». «Dopodiché... se le modalità sono queste, diventa molto difficile costruire un consenso per mettere a disposizione degli spazi», ammette Valenzano Rossi.
Riguardo le prese di posizione che già si sono fatte strada, la Municipale taglia corto: «Noi tutti stiamo dalla parte della legalità, ma bisogna fare anche una riflessione riguardo i costi che ogni volta comportano queste proteste. Insomma, può essere ragionevole trovare delle soluzioni».
Alla domanda che molti si saranno fatti, cioè se ci sarà qualcuno a pagare per i vandalismi nell'ex discoteca, la risposta è secca: «C'è una associazione, che è la stessa che si fa promotrice per il procedimento penale sulla demolizione del ex macello e a cui fa capo l'SOA il molino. Sono loro che hanno organizzato e rivendicato l'occupazione. È a loro, e alle persone fisiche che la polizia ha fermato e identificato, che si dovrà eventualmente mandare il conto. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità».