L'azienda ticinese chiuderà a metà anno e lascerà a casa da 10 a 12 persone. Alcuni dei suoi prodotti resisteranno, altri (forse) spariranno
S.ANTONINO - Un capitolo della storia dell'industria lattiero-casearia ticinese sta per chiudersi. Il Consiglio di amministrazione di Lati SA ha deciso di avviare un processo di trasformazione e di chiudere la stessa Lati entro la metà dell'anno.
A dare la brutta notizia, oggi in conferenza stampa, è stato Carlo Croci, Presidente del CdA di Lati SA, che però ha assicurato: «I prodotti a marchio "Lati" continueranno a essere disponibili».
Il tentativo di salvataggio
L'operazione di salvataggio della Lati è stata avviata cinque anni fa e, con l'intervento di nuovi azionisti, è stato possibile evitare il fallimento. Nel frattempo sono state attuate diverse misure di stabilizzazione, «ma le vendite non si sono sviluppate come previsto e le cifre si sono nuovamente deteriorate in modo significativo a partire dall'autunno 2022».
Prodotti che non hanno attecchito nella Svizzera tedesca e costi elevati
Come spiegato, per la sopravvivenza sarebbe stato indispensabile che i prodotti "Lati" si affermassero anche nella Svizzera tedesca. «Nonostante gli sforzi, ciò non è avvenuto».
Oltre alle vendite insoddisfacenti, il bilancio è appesantito da costi strutturali elevati dovuti alla struttura imponente per una lavorazione del latte piuttosto ridotta, pari a circa 4 milioni di chili di latte. Inoltre, Lati non dispone di una quantità sufficiente di latte durante i mesi estivi, in quanto gli allevatori ticinesi portano tradizionalmente le loro mucche sull’alpe dove producono formaggio d’alpeggio ad alto valore aggiunto. «È diventato sempre più chiaro che questi problemi strutturali rimarranno un peso a lungo termine, nonostante un piano aziendale fondamentalmente solido», è stato spiegato.
Le alternative vagliate
Sono state esaminate anche varie alternative al sito di S. Antonino. Dalla primavera del 2023, il Consiglio di amministrazione ha lavorato a pieno ritmo per esaminare varie opzioni. Anche il Cantone e gli azionisti sono stati coinvolti nelle discussioni e nelle deliberazioni per cercare alternative valide. «L'obiettivo era ed è quello di trovare la soluzione più ampia possibile per il futuro dell'industria casearia ticinese».
Ad esempio, è stato analizzato a fondo il trasferimento completo della produzione nel Caseificio dimostrativo del Gottardo SA ad Airolo. Tuttavia è apparso subito evidente che per un'iniziativa del genere sarebbero stati necessari investimenti molto elevati, tra i 7 e gli 8 milioni di franchi. «Investimenti che non sarebbero stati redditizi, data l'incertezza delle vendite».
Cosa succede ora
Il commercio e il confezionamento, compreso quello del formaggio d'alpe ticinese, saranno ora trasferiti alla Cetra Alimentari SA di Mezzovico. Ciò richiederà investimenti nella sede di Mezzovico per un totale di 600’000-800’000 franchi sul sito di Mezzovico per il quali il CdA di Cetra ha già dato l'ok.
I prodotti che resisteranno
La produzione dei formaggi “Lati” semiduri a crosta lavata, Merlottino, Fontella, Sole del Ticino, le Formaggelle ed i “Büscion” saranno in futuro affidati al Caseificio dimostrativo del Gottardo SA di Airolo. Si tratta di un volume di circa 1,6 milioni di kg di latte o 140 tonnellate di formaggio.
E quelli che potrebbero sparire
Per i formaggi molli "Lati" Brioso, Robiola/Tomino, Gorello, Quadratino e Formagini, per un totale di 90 tonnellate (1,1 milioni di kg di latte) e per il latte alimentare (latte pastorizzato), pari a circa 1,3 milioni di kg di latte, si sta valutando il trasferimento ad altri trasformatori di latte o caseifici in Ticino. La lavorazione di questi prodotti "lati" non è ancora assicurata al momento.
Licenziamenti
La chiusura del sito di S. Antonino comporterà inevitabilmente anche dei licenziamenti. Lati impiega attualmente 21 dipendenti e due apprendisti. Sei dipendenti e un apprendista saranno assunti da Cetra Alimentari, altri due dipendenti e l'altro apprendista dal Caseificio dimostrativo del Gottardo. Ergo: i licenziamenti interesseranno le restanti persone per le quali verrà elaborato un piano sociale di concerto con il Canton Ticino.