Cerca e trova immobili

CANTONE«Pensavo che mia mamma fosse la regina delle streghe. E l'ho accoltellata»

02.05.24 - 10:27
È quanto raccontato oggi a processo dal 23enne che l'11 aprile 2022 uccise sua madre nel rustico in cui vivevano ad Avegno.
Rescue Media
«Pensavo che mia mamma fosse la regina delle streghe. E l'ho accoltellata»
È quanto raccontato oggi a processo dal 23enne che l'11 aprile 2022 uccise sua madre nel rustico in cui vivevano ad Avegno.

LUGANO - «Pensavo che mia mamma fosse la regina delle streghe. L'ho accoltellata e le ho rotto la testa con un poggiapiedi». È con queste parole che il 23enne che uccise sua madre nel sonno ad Avegno descrive quanto successo la notte dei fatti, quella tra il 10 e l'11 aprile 2022.

Il giovane, oggi a processo alle Assise criminali di Lugano, è accusato di assassinio, subordinatamente omicidio intenzionale.

Il 23enne, lo ricordiamo, è affetto da schizofrenia paranoide e la perizia psichiatrica ha stabilito che al momento dei fatti era totalmente incapace di valutare il carattere illecito dei suoi atti, perciò è stato ritenuto non punibile. Attraverso un'istanza di misura la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha quindi chiesto alla Corte di sottoporre l'imputato a un trattamento stazionario in una struttura chiusa.

«Com'erano i rapporti con sua mamma?», chiede il giudice Amos Pagnamenta all'imputato. «Buoni», risponde lui. «Le capitava di arrabbiarsi con lei?», «Qualche volta, perché ad esempio a volte non si faceva la doccia». «Ci sono mai stati scontri fisici tra di voi?», chiede ancora il giudice. «Una volta ha cercato di tirarmi una sberla, io l'ho parata e l'ho spinta», afferma il 23enne.

«Ci penso ogni sera» - L'imputato parla poi della sua vita in carcere e del suo stato emotivo. «A volte mi sento un po' abbattuto, per le pastiglie che prendo ho preso 50 chili», dice. «Dopo quello che ho fatto, poi, mi sento male. Ci penso ogni sera».

Si passa poi alla ricostruzione di quanto accaduto la notte dei fatti e il giorno precedente. «Non riuscivo a dormire e sono andato in giro per Avegno a torso nudo», spiega il giovane. «Poi sono andato a casa di mio zio e ho tirato un pugno alla sua compagna, pensando fosse una strega. Sono tornato a casa e ho pensato che mia mamma fosse la regina delle streghe. Così l'ho accoltellata e le ho rotto la testa con un poggiapiedi».

«Sono andato fuori di testa» - Il 23enne afferma di avere «un ricordo di questo, ma non nitido». «L'ho fatto perché sono andato fuori di testa, non dormivo da una settimana. Oggi sono lucido, so che la storia delle streghe non sussiste e che ero nel mio mondo interiore».

L'imputato sostiene poi che oggi non sente più voci nella sua testa. «Penso che mi abbiano aiutato le medicine, la psicologa e la psichiatra». E, riguardo alla struttura in cui potrebbe essere ricoverato, si dice ben disposto a recarsi fuori cantone. «Mi piacerebbe inoltre finire il mio apprendistato di gessatore o iniziarne uno da muratore».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE